L’inflazione inizia a frenare grazie al calo dei costi energetici che si avvertono in fretta in determinati settori come l’industria
L’inflazione inizia a rallentare lentamente da due mesi a questa parte e poco più. Stanno pagando le riduzioni dei costi energetici con bollette che iniziano ad arrivare a prezzi più bassi. Inoiltre, le politiche monetarie del taglio di interessi della banca centrale europea stanno producendo dei lievi ma significativi effetti.
In Italia il calo dell’inflazione è più lento rispetto ad altri paesi membri dell’Unione europea. Ciò accade principalmente per il ripristino delle accise sui carburanti che rallenta, di fatto, la discesa dei prezzi. In particolare, c’è un settore che sta registrando un forte calo dei costi da gennaio. Si tratta dell’industria che solo nel primo mese dell’anno ha fatto registrare un calo dei costi del 7,5 per cento. Un netto rallentamento rispetto al 31 per cento del mese precedente.
Costi in discesa per il settore dell’industria
Alle imprese, tuttavia, sono andati anche gran parte degli aiuti rivolti da lgoverno in legge di bilancio. I crediti di imposta relativi agli aumenti dei costi energetici produrranno i loro frutti verso la metà dell’anno solare con il pagamento di tasse e contributi. Tuttavia, le associaizoni die consumatori premono, forti del dato di gennaio, per un calo dei prezzi del settore.
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Infatti, l’Unione Nazionale Consumatori ricorda che a questi cali dei costi di produzione che già da soli dovrebbero comportare una revisione die prezzi al ribasso farà seguito il credito d’imposta relativamente ai costi energetici. Le associaizoni alzano la voce per alzare i riflettori sulle speculazioni come già accade in altri paesi membri dell’Unione europea.
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In Portogallo, ad esempio, nonostante l’inflaizone sia calata all’8,2 per cento si registrano ancora aumenti specie dei generi alimentari. L’intenzione delle associazioni di categoria e quella di accendere le luci su un fenomeno tipico in una fase di inflazione dove chi può cerca di speculare.
