Gas in Italia, cosa dicono i numeri di gennaio su quanto è stato consumato e sulle riserve del nostro Paese
C’era da aspettarselo, si potrebbe dire. A gennaio è stato registrato un calo di consumi di gas, fermi a a 7,5 miliardi di metri cubi, ossia il 22% in meno rispetto allo stesso mese del 2022. La contrazione è in linea con la tendenza che va avanti da settembre.
Con lo scoppio della crisi energetica in estate il rallentamento è stato evidente. Infatti nella prima parte del 2022 la domanda ha mantenuto i livelli dello stesso periodo dello scorso anno. Dopo, invece, ecco un taglio netto.
A settembre 2022 – 17%, a ottobre – 24%, a novembre taglio del 27% e infine l’ultimo mese dell’anno ancora un consumo minore del 24%. Conti totali alla mano, in Italia nel 2022 c’è stato un consumo minore di gas rispetto al 2021: 68,5 miliardi di metri cubi contro i 76 del primo anno post pandemico. Il calo è quindi del 10%.
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Il calo si spiega con il clima più mite? Potrebbe essere scontata una risposta positiva a questa domanda ma non è così. Almeno secondo Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. Tutto ciò non si spiega neanche con “un repentino efficientamento degli impianti, sia domestici che industriali”, perché il tempo a disposizione sarebbe stato troppo poco mentre sono ancora alti – nonostante i bonus – i costi.
Dunque resta in piedi solo un’altra ipotesi come la più plausibile: i cittadini hanno tagliato i consumi. “Quando la tendenza a ridurre i consumi è così pronunciata – continua Tabarelli – potrebbe portare a una recessione”. Al contempo e gennaio c’è stata una maggiore produzione di gas, + 7%, che si traducono in 279 milioni di metri cubi estratti contro i 262 dell’anno scorso.
Con l’inizio della guerra in Ucraina, l’Italia – così come altri Paesi europei – si è posta il problema delle scorte di gas. Per il presidente di Nomisma Energia queste sono altissime. “Quasi sicuramente arriveremo alla fine della stagione invernale intorno al 50%”, ha proseguito. Un problema però c’è perché gli stoccaggi per essere riempiti, vanno prima svuotati.
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Il bilancio di gennaio mostra anche che resta alta la quantità di gas importata dalla Russia. Anzi, i numeri sono in aumento: 794 milioni di metri cubi, mentre a dicembre erano stati 732. Mosca dopo l’Algeria resta il secondo fornitore.