Le bollette sono ancora un problema per gli italiani, anche se i costi energetici a breve caleranno: il dramma di chi non ce la fa
La primavera è alle porte, le giornate sono più lunghe e accendiamo la luce più tardi. Il clima è mite e dunque stiamo risparmiando anche sul riscaldamento. Le bollette però sono dietro l’angolo e da un momento all’altro arriveranno le batoste di gennaio e febbraio.
Inoltre c’è anche la spesa quotidiana. Ma se sul carrello si può provare a risparmiare, la vera paura è scatenata dalle bollette che sono cresciute a dismisura.
Allarme bollette
Un problema grande non solo per le imprese ma a anche per le famiglie. Come riporta prealpina.it, nell’ultimo anno sono moltissimi i nuclei che hanno chiesto un aiuto rivolgendosi alla sezione provinciale varesina di Federconsumatori. Le pratiche aperte sono 94 per quanto riguarda le bollette, 92 per la telefonia. I numeri sono stati diffusi da Antonio Ciraci, presidente di Federconsumatori Varese, nel corso del congresso annuale dell’associazione.
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“Sono sempre di più le persone che non riescono a pagare le bollette – ha detto – a causa anche della domiciliazione bancaria“. Infatti è successo spesso che solo dopo i clienti si rendono conto di aver pagato, a seguito di un controllo sul conto.
Energia, gas, prezzi dei prodotti di consumo base: tutto costa di più mentre stipendi e pensioni restano al palo. Un circolo vizioso che sta impoverendo tante persone. Il presidente Ciraci ha parlato anche esempi concreti legati alla fatturazione energetica per aver preso visione di una bolletta di mercato libero per il bimestre novembre-dicembre. “Con consumo di circa 700 metri cubi un importo complessivo di 1.995 euro. Il paragone con una bolletta del mercato tutelato mostra una grande differenza, circa mille euro un meno. 950 euro.
Prestiti e usura
Circa il 35% delle famiglie va fuori bilancio mensilmente, costringendo in tanti a dover attingere dai propri risparmi, nella migliore delle ipotesi. In altri casi, infatti, le soluzioni sono strade più tortuose: la richiesta di prestiti o finire nelle mani degli usurai.
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Ciraci ha così individuato quale deve essere il campo di battaglia: “Impegnarsi affinché stipendi, salari e pensioni siano adeguati ai tempi che viviamo con strumenti adeguati a favore delle fasce più deboli, in perenne rischio povertà.