La riforma della pensione INPS dovrebbe sanare tutta una serie di discrepanza, almeno nelle intenzioni. Ecco come funziona oggi
La pensione è sempre più simile al ricordo sfocato di un sogno per migliaia di individui che compongono le nuove classi lavorative. Le generazioni più giovani vedono da anni slittare sempre più in avanti il numero minimo di età da raggiungere per andare in pensione. Non si può fare molto. Bisogna lavorare, su questo non ci sono dubbi.
Ma avere un obbiettivo ultimo ha avuto un senso per tutte le generazioni che hanno preceduto l’attuale mondo del lavoro. Ad oggi l’età regolare prevista per poter andare in pensione è di 67 anni.
Esistono però diverse piccole vie secondarie per potersi godere gli anni del tramonto in pace. Utilizzare il frutto dei duri sforzi di una vita per fare quello che si è sognato negli anni d’oro. Ecco quindi i modi, previsti dalla legge, per andare in pensione in via anticipata.
La prima è quella che prevede il raggiungimento minimo dei contributi. 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Questo a prescindere dall’età che si ha. Se avete da parte questi numeri avete diritto ad andare in pensione secondo e normative INPS. Si è stimato che questa via verrà utilizzata nel prossimo periodo da circa 40 mila persone.
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Grazie a varie forme di anticipo del pensionamento e alle strade standard, quindi quelle del raggiungimento dell’età minima, nel 2022, le persone che sono andate in pensione, si avvicinano al mezzo milione. Da ricordare anche le vie d’uscita per i lavoratori precoci e per i lavori logoranti, questi ultimi in particolare prevedono il pensionamento prima del sessantaduesimo anno d’età.
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Un’altra è l’opzione donna. In fine l’ape sociale, quest’ultima non risulta essere una vera e propria pensione ma un accompagnamento dello stato per determinati tipi di lavoratori in particolari condizioni. Ogni informazione aggiuntiva è reperibile sul sito dell’INPS