Bankitalia e Banca Centrale Europea intervengono in modo diretto in sostegno dei consumatori in ansia per i tassi di interesse bancari.
I Tassi d’Interesse sono in ascesa dal giugno 2022. Un grande problema per tutti, ma soprattutto per chi, ad esempio, ha sulle spalle un mutuo a tasso variabile. Questi, infatti, a differenza del mutuo a tasso fisso, ha il valore degli interessi fiscali sul mutuo non fissi, ma appunto variabili, secondo la linea dei tassi di interesse in corso.
Gli interessi sono, in parole povere, il costo del noleggio del denaro. Il mutuante, che può essere una banca come un individuo singolo, apre un mutuo, quindi un prestito, ad uno o più individui, i mutuatari. E questi in base al flusso dei tassi di interesse sapranno, in base all’andamento del mercato, a quanto questi corrispondono.
Come fare però a capire a quanto questi corrispondono? Si deve forze diventare degli operatori finanziari? Per capire quanti soldi dovete mensilmente alla vostra banca dovete specializzarvi nel meccanismo del trading o diventare dei professionisti del settore come Leonardo Di Caprio nel celebre film “Il lupo di Wall Street”? No, state tranquilli.
La risposta è molto più semplice di quanto non si pensi. Ci viene direttamente incontro la Banca Nazionale delle Repubblica Italiana, la Banca D’Italia. Questa, infatti, ha appena diramato una sorte di libretto illustrativo, una guida all’uso insomma.
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Ha diffuso un elenco di dati riguardanti proprio i tassi d’interesse bancari applicati dalle banche ai depositi e ai prestiti. In questa guida vengono fornite le principali differenze sui diversi indicatori che permetteranno a tutti di capire l’andamento dei tassi d’interesse e di come questi impatteranno sulle loro economie personali.
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Ogni informazione sarà direttamente disponibile sul sito della Banca D’Italia, con particolare attenzione quindi sulle specifiche di TAN, TAEG, TEGM e TAE. Non lasciatevi cogliere alla sprovvista, andate ad informarvi sui nuovi andamenti e sulle loro prospettive. La stessa Banca Centrale Europea ha lasciato intendere che la stabilizzazione dei tassi d’interesse è ancora lontana dall’essere centrata