Sono in corso dei pagamenti non ordinari da parte dell’istituto di previdenza che riguardano l’assegno unico
L’inps sta eseguendo in questi giorni dei pèagamenti che vanno oltre l’ordinario. Come è ben noto l’istituto di previdenza sociale più antico d’Italia provvede non solo alla previdenza sociale e alle pensioni. Infatti, ormai da diversi anni sono diversi i pagamenti erogati ogni mese.
In nquesti giorni, però, sono in corso dei pagamenti non ordinari che riguardano l’assegno unico e universale per i figli a carico fino a 21 anni. Si tratta della misura a favore delle famiglie con figli a carico in vigore dallo scorso anno. La misura quest’anno può godere di aumenti da rivalutazione.
Assegno unico, in corso pagamenti straordinari
Infatti, anche l’assegno unico come le pensioni di vecchiaia si adeguano al tasso medio di inflaizone dell’anno precedente. Ed è proprio in riferimento a questo fattore che in questi primi giorni di marzo sono in corso dei pagamenti di 14,20 euro. Non si tratta di un errore sul pagamento dell’assegno unico e universale ordinario.
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Si tratta, invece, del pagamento dell’arretrato della rivalutazione dell’assegno del mese di gennaio non pagato a febbraio. Infatti, l’adeguamentio all’inflazione non è partito immediatamente a gennaio. Le erogazioni sono state fatte prive dell’aumento da rivalutazione previsto dalla normativa dell’assegno unico e universale per le famiglie con figli a carico fino a 21 anni.
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Per questo motivo a marzo arriveranno dei pagamewnti di 14,20 come arretrato della rivalutazione di gennaio non erogata. Inoltre, sempre durante il mese di marzo secondo le date ordinarie aerriverà l’assegno di febbraio in forma piena con l’aggiunta della rivalutazione di marzo.
Sarà, in tal modo completato il pagamento con le rivalutazioni. Per fare un esempio, coloro che a gennaio hanno ricevuto 175 euro di assegno unico adesso ricevono la differenza di 14,20 euro di quel mese oltre all’assegno ordinario di 189,20 euro del mese di febbraio. L’assegno unico e universale gode anche della maggiorazione del 50 per cento in caso di neonato fino al primo anno di età.
