Conti correnti: oltre agli aumenti dei costi i clienti non ricevono quanto dovrebbero sui depositi e gli istituti fanno grandi affari
Quando negli anni scorsi i tassi di interessi erano negativi, le banche soffrivano per la mancanza di margini. In questo modo infatti non aveva utili considerevoli. Ora la situazione è cambiata. Gli istituti chiedevano ai clienti di non tenere i soldi sui conti correnti; adesso la situazione si è capovolta.
I tassi di interesse sono in salita ma non come dovrebbero sui depositi. Ciò significa che le banche stanno realizzando grandi profitti. È crescente il divario tra ciò che addebitano ai mutuatari e quanto pagano ai risparmiatori con i rendimenti dei conti correnti.
Proviamo a fare un esempio. In banca abbiamo depositato 100 euro con un interesse che l’istituto di credito dovrà versarci allo 0,5%. Dunque dopo un anno, escludendo spese e ritenute, ci sarà restituito 100,5 euro.
I soldi depositati la banca li userà per erogare prestiti e mutui ad altri clienti. Ovviamente a questi farà pagare dei tassi di interesse che oggi si aggirano intorno al 5%. Ricapitolando: abbiamo depositato (dunque in un certo qual modo noi prestato alla banca) 100 euro, diventati 100,5 euro che prestati ancora fanno guadagnare ad essa 5 euro.
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Tra il rendimento che la banca ottiene dai prestiti e quello che versa a chi precedentemente aveva dato alla banca, è la differenza (o meglio lo squilibrio) sulla quale si concentrano le lamentale di tanti oggi.
Ciò non avviene solo nel nostro Paese. Se per ogni Stato i sistemi bancari possono differenziare tra il loro, il fine è sempre lo stesso: guadagnare dai depositi. Ma se quest’ultimo punto può sembrare naturale perché le banche non devono lavorare gratis, ciò che crea clamore, come detto, è la troppa differenza.
Il divario tra i tassi sui depositi e sui prestiti è al centro delle discussioni nel mondo finanziario e le banche centrali di vari Stati vogliono vederci chiaro. Dall’Europa all’Asia, le banche stanno aumentando velocemente i tassi sui prestiti ipotecari ma sui depositi, invece, restano indietro.
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Ciò crea un altro effetto negativo che le banche probabilmente fanno finta di non vedere: non fidelizzano i clienti. In questo modo non riusciranno a intavolare lunghe relazioni con i cittadini né con le imprese.