L’agenzia delle entrate prospetta una soluzone relativamente ai crediti bloccati del superbonus edilizio
Tiene banco tra gli argomenti imminenti per il governo e il paese il tema della gestione die crediti ceduti del superbonus edilizio rimasti bloccati. Infatti, con un decreto dello scorso 9 febbraio il governo ha definitivamente chiuso alla stagione della cessione del credito e dello sconto in fattura per utilizzare il superbonus 90 per cento, noto come 110 per cento rimarcando la percentuale di copertura assicurata dal bonus fino a dicembre 2022.
Il tema ricorrente e da risolvere è quello relativo ai crediti ceduti e bloccati, ossia che le imprese costrustrici non riescono a girare alle banche per ricevere l’equivalente in danaro e proseguire i lavori o recuperare quanto già anticipato per le ristrutturazioni. Sul tema per il 7 marzo è previsto un provvedimento in parlamento che già doveva essere emanato alcuni giorni prima.
Intanto l’agenzia delle entrate ha fatto il punto della situazione osservando e rendendo noti i dati, i numeri relativi ai crediti che sono bloccati. Si tratta di 17,4 miliardi nel 2023, per 17,1 miliardi all’anno dal 2024 al 2026 e per 26,2 miliardi all’anno dal 2027 al 2031. Secondo lo studio dell’agenzia fiscale che opera al servizio del ministero dell’economia e finanze ci sono le possibilità per risolvere la questione.
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Infatti, secondo l’agenzia banche e assicurzioni hanno la forza per assorbire questi crediti che sono in mano alle imprese costrustrici. In sostanza, quello dell‘agenzia fiscale è un assist al governo al quale viene detto sostanzialemtne con quali operatori bisogna trovare un accordo per sbloccare la situazione e dare respiro alle imprese edili e ai condomini che hanno i lavori fermi.
L’agenzia delle mentrate afferma che alcune banche hanno esaurito la loro capacità fiscale per assorbire i crediti del bonus. Tuttavia, ce ne sono altre il cui vaore fiscale arriva ad una capacità di oltre 7 miliarid l’anno. Inoltre, le compagnie assicuratrici hanno la capacità di poter asosrbire i crediti per circa 10 miliardi di euro annui.