In tempo di inflazione con la distorsione dell’equilibrio finanziario e dei emrcati ci sono sempre settori che trovano vantaggi
La pandemia prima e l’inflazione poi sono fenomeni che condizionano inevitabilmente anche l’economia a livello internazionale. Infatti, si tratta di fenomeni che riguardano più paesi e in un contesto di economia globale in cui si vive ormai da qualche decennio è inevitabile avere delle conseguenze economiche su larga scala.
Guardano all’attuale emergenza, ossia l’inflazione, essa ha prodotto il taglio del potere d’acquisto dei redditi. Inoltre, la crisi dei prezzi è stata causata dall’aumento dei costi energetici con bollette di luce e gas che sono saliti a livelli difficiili da sostenere per tante imprese.
Banca Unicrediti, stipendio in aumento per il ceo. l’effetto dei grandi risultati
In queste situazioni di difficoltà economiche diffuse ci sono sempre settori che riescono a riscontrare dei vantaggi. Tra queste c’è sicuramente, nel caso dell’inflazione, il settore finanziario. Infatti, i dati in Italia parlano di un aumento dell’indebitamento degli italiani per far fronte alle spese e alle necessità.
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Molte imprese per sopravvivere hanno dovuto rivolgersi al mondo del credito. In questo scenario i conti delle banche vanno verso un miglioramento in un periodo di difficoltà diffusa. Tra le banche che hanno avuto i risultati migliori c’è il gruppo Unicredit. Infatti, l’amministratore del gruppo ha avuto un aumento dello stipendo di circva il 30 per cento.
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Andrea Orcel, ceo di Unicredit guadagnerà 9,75 milioni di euro annui. Ciò è frutto dei risultati ottenuti. Infatti, da quando è entrato nel consiglio di amministrazione del gruppo, la banca ha avuto una maggiorazione dell’utile del 48 per cento. Inoltre sule mercato azionario il risultato è stato altrettanto importante. Infatti, il gruppo bancario ha quasi del tutto raddoppiato gli azionisti. Inoltre, l’utile è salito a 5,2 miliarid di euro e entro il 2024 saranno remunerati gli azionisti. Ad agevolare i conti delle banche sono anche le graduali dismissioni delle filiali con conseguente abbattimento dei costi fissi in termini di tenuta delle filiali tra fitti ed utenze oltre al personale.