Arriva una beffa inaspettata per alcuni destinatari del bonus da 200 euro una tantum introdotto dfal governo Draghi
Il bonus da 200 euro una tantum ormai introdotto lo scorso maggio 2022, ossia nove mesi fa, fa ancora parlare di sè. Non si tratta, però, soltanto dei pagamenti che sono stati ultimati nel mese di febbraio per alcune categorie di percettori. Il bonus, infatti, ha coinvolto una vasta platea di cittadini.
Il limite di reddito del primo bonus anti inflazione, inafatti, era dfi 35.000 euro. Un reddito che non molti superano in Italia e per questo motivo sono stati milioni i percettori. La conserguenza è stata una tempistica dei pagamenti divisa per categorie di lavoratori con i pensionati come primi percettori ad essere pagati.
Tuttavia, quando le operazioni di erogazione di misure una tantum, ossia non incastonate già in un sistema collaudato, comprendono poi milioni di persone, puòl succedere che ci siano degli errori anche da parte degli enti. Infatti, si tratta di misure straordinarie che, spesso, se convolgono tante persone, aggravano non di poco il lavoro già quotidiano degli uffici.
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Infatti, per il bonus da 200 euro è arrivata una vera beffa che riguarda una categoria dfi percettori. Si tratta dei docenti che hanno superato il limite di reddito di 35.000 euro. Alcuni tra questi hanno ricevuto erroneamente il bonus una tantum in automatico sulla busta paga ed ora dovranno restituirlo.
I controlli successivi ulteriori svolti dagli enti erogatori hanno socperto per il settore dei docenti circa 100.000 pagamenti errati, ossia erogazioni non dovute perché inoltrate a persone che superavano i requisiti. I sindacati, intanto, hanno sotolineato come sia poco consona alla situazione economica attuale la politica dei bonus. Per i sindacati è necessario far fronte alla riduzione del potere di acquisto dei redditi causata dall’inflazione con aumenti consolidati delle buste paga. I provvedimenti una tantum non risolvono le difficoltà in maniera esaustiva.