Si lavora per cercare di dare un futuro ai bonus edilizi che sono stati cancellati dai precedenti provvedimenti
Il decreto del governo dello scorso 9 febbraio ha dato addio alla cessione del credito e allo sconto in fattura. Si tratta delle due modalità meno esose per l’utilizzo del superbonus per ristrutturare gli edifici. Infatti, in tal modo ai proprietari non era necessario anticipare alcuna somma di danaro.
La riforma del superbonus arrivata con decreto legge ha creato, però, non poche reazioni soprattutto dal mondo dell’edilizia. A partire dal 9 febbraio ci sono state interlocuzioni e c’è stato anche un tavolo tecnico con le varie parti in causa presenti tra cui oltre ai costruttori anche le banche e gli industriali oltre al governo.
Superbonus, le soluzioni principali
Sono proprio le banche che hanno proposto gli strumenti principali per poter superare la questione dei crediti bloccati. Infatti, gli istituti di credito, sostenuti anche dall’associazione delle imprtese edili, ha proposto la compensazione dei crediti in possesso di banche e imprese con tasse e tributi tramite i modelli F24 che solitamente si presentano verso la metà dell’anno, nel periodo dei versamenti.
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Tuttavia, con questa soluizione che potrebbe passare si sbloccherebbero soltanrto 15 miliardi. Per questo motivo serve anche affiancarla con altre soluzioni. Intanto la Cna-Confederazione nazionale dell’artigianato chiede lo sblocco dei bonus relativamente a lavori minori. Si tratta del bonus infissi e quelli che riguardano gli elettrodomestici.
Le bancher, poi, hanno proposto anche di cartolarizzare i crediti. Si tratta, in sostanza, di vendere i crediti sul mercato finanziario. Ciò, però, richiederebbe tempi lunghi per le imprese che, invece, non possono aspettare perchè rischiano di fallire lascinado i lavori incompiuti dove sono iniziati, ossia nella grande maggioranza dei casi degli interessati allo sblocco della vicenda. Intanto vola al 7 marzo il provvedimento che deve definire le soluzioni in parlamento.Infine si cerca di escludere dall’addio alla cessione del credito e allo sconto in fattura per Iacp, onlus, e per i lavori anti sismici.