Secondo i dati raccolti da un sito che si occupa di sicurezza informatica, il numero di trojan nel settore bancario è in vertiginoso aumento.
Kaspersky è un sito che si occupa di sicurezza informatica, che ha da poco pubblicato alcune informazioni piuttosto preoccupanti. Nella nuova edizione del report Mobile Threats in 2022, in cui si approfondisce il tema dei rischi nel settore informatico, sono riportati dati riguardanti l’aumento di trojan creati per attaccare il settore bancario a livello informatico.
Rispetto al 2021 sono infatti stati scoperti 200mila nuovi trojan, malware finalizzati a raccogliere dati sensibili illegalmente, infiltrandosi nei sistemi informatici. Lo scopo dei trojan bancari è dunque quello di ottenere i dati di accesso per sistemi di online banking o pagamenti online, ad esempio password o pin.
L’aumento registrato nel 2022 è il più alto registrato negli ultimi 6 anni, sintomo di come il ricorso di massa ai pagamenti digitali abbia spronato i criminali informatici a creare metodi sempre nuovi per mettere in atto le proprie truffe. Molti di questi trojan sono infatti diffusi tramite app: nell’App Store o su Google Play sono infatti presenti numerosi malware di questo tipo travestiti da app utility. Alcuni esempi ne sono Sharkbot, Anatsa/Teaban, Octo/Coper e Xenomorph.
Nonostante l’aumento di trojan registrato, però, gli attacchi informatici veri e propri sono diminuiti. A commentare la questione ci ha pensato Tatyana Shishkova, Security Expert di Kaspersky, con le seguenti parole. “Nonostante il calo delle installazioni complessive di malware, la continua crescita dei trojan per il mobile banking è una chiara indicazione del fatto che i criminali informatici si stanno concentrando sul profitto economico“.
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In altre parole sembra che i criminali informatici stiano puntando principalmente su truffe che possano garantire guadagni maggiori. Una di queste ricorre al virus Emotet, che Kaspersky ha così descritto: “Emotet è un programma malware originariamente sviluppato sotto forma di trojan bancario. L’obiettivo era quello di accedere a dispositivi stranieri e spiare i dati privati sensibili. Emotet ha ingannato i programmi anti-virus di base nascondendosi da essi. Una volta infettati i sistemi, il malware si diffonde come un worm cerando di infiltrarsi in altri computer nella rete“.