Il 2023 si è presentato agli occhi del Mondo con il dramma della Turchia, un terremoto mai visto in precedenza che ha letteralmente sconquassato il Paese
A tre settimane dal disastro vediamo insieme quali sono i conti con cui si sta interfacciando la Turchia. Ad oggi il drammatico conto delle vittime delle scosse di terremoto recita di 6000 persone morte in Siria. Mentre è la Turchia ad avere il triste record del Paese che ha registrato il più alto numero di perdite.
E purtroppo parliamo di cifre numeri a cinque cifre, quasi sei volte, quelli già tremendi, tristi e drammatici registrati in Siria. Le vittime turche contano 44.374 nomi. Uomini, donne e bambini. Vite prese indistintamente. La comunità internazionale si è mossa prontamente con centinaia di volontari provenienti da vari paesi che continuano a prestare il loro aiuto
E Purtroppo è giunto anche il momento di valutare, oltre le perdite umane, i danni economici. L’ANSA in queste ore ha raccolto i dati del report stilato dalla Banca Mondiale. Vediamoli nel dettaglio
La Banca Mondiale stima perdite attorno ai 34 miliardi di euro. Il sisma dello scorso 6 febbraio determina quindi danni economici pari a circa il 4% del PIL, il Prodotto Interno Lordo che la Turchia aveva registrato a fine 2021.
Va però precisato che in questo primi numeri non sono comprese le stime dei costi che il Paese sarà costretto ad investire nella ricostruzione. Parliamo di Case, scuole, ospedali e centinaia di altre infrastrutture principali. In questi dati di ricostruzione non sono ancora stati stimati i costi privati. Pertanto, sempre secondo la Banca Mondiale, questi numeri potrebbero addirittura doppiare quelli già registrati tra le perdite.
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Nelle prossime ore l’istituzione internazionale renderà pubbliche le nuove stime aggiornate in un conto totale separato tra perdite del terremoto e fondi dedicati alla ricostruzione. La triste realtà è quindi questa.
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L’inizio della ripresa per la Turchia pertanto è ancora lontano. Al momento il Paese guidato da Erdogan può solo resistere. Questa parabola d’inferno è ancora lontana dalla sua conclusione. Piccolo nota positiva, fortunatamente gli aiuti non smettono di arrivare ed è anzi in atto una vera e propria gara di solidarietà internazionale.