In arrivo una nuova tassa da pagare: perché e a chi arriverà la stangata

Si tratta di una presunta decisione che potrebbe essere proposta dall’Unione Europea. Vediamone i particolari.

tassa stangata
Denaro (Pixabay) – Bonificobancario.it

Non è di certo un periodo semplice né, per il Bel Paese che per altri luoghi fuori dai confini italici.

In effetti, la crisi economica attuale, cominciata già una manciata di anni fa, continua ad attanagliare la popolazione a causa dell’abbassamento del potere d’acquisto e dell’inflazione che alleggerisce senza pietà il nostro portafoglio.

In momenti duri come questi, quindi, la stragrande maggioranza dei cittadini si trova in enormi difficoltà per cercare di arrivare a fine mese e di condurre una vita, perlomeno, decorosa.

Non bastano, quindi, i sostegni erogati dal Governo, poiché gli innalzamenti dei prezzi concorrono a molteplici notti insonni e a impoverire sempre di più il carrello della spesa.

Tuttavia, in questo frangente alquanto complicato, c’è chi forse non si preoccupa molto, e anzi, a voler guardare, potrebbe persino decidere di rigirare il coltello nella piaga.

Ci stiamo riferendo, per l’appunto, a una presunta decisione da parte dell’Unione Europea di cui, però, per ora, non ci sono ancora informazioni altamente ufficiali.

In particolare, stando alle parole di Johannes Hahn, nonché commissario europeo per la programmazione finanziaria e il bilancio, a Bruxelles si starebbe pensando di introdurre quella che, di primo acchito, sembrerebbe una tassa sugli sprechi alimentari.

Lo spreco alimentare

Insomma, in nome del green e di un minore impatto ambientale, la UE, probabilmente il prossimo settembre, potrebbe davvero fare una proposta di questa tipologia.

Comunque sia, c’è chi non è d’accordo, chiarendo, quindi, la propria posizione in merito. Si tratta di Marco Zanni, nonché attualmente deputato europeo di Lega.

Secondo il punto di vista di quest’ultimo, perciò, la Commissione europea non è nuova a dei provvedimenti che vanno a incidere in maniera negativa anche sul nostro Paese.

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Zanni, continua, però, affermando che la battaglia contro lo spreco alimentare è di certo sensata, anche se, come è accaduto in Italia, si può cercare di portarla avanti senza per forza tassare i cittadini.

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