Si tratta della recente decisione di una precisa amministrazione comunale che è stata aspramente criticata da FdL.
In questo periodo di forte crisi economica, lo sappiamo bene, le tasse, anche solo quelle già esistenti, non possono che pesare maggiormente sulla popolazione italiana.
In particolare, peraltro, per tutti coloro che dispongono di un basso reddito e che fanno fatica a sbarcare il lunario.
Certo, non si può certo dire che sia i Governi precedenti che quello attuale non abbiano cercato di dare una mano ai più bisognosi attraverso l’erogazione di alcuni bonus.
Anche se, a dire la verità, questi ultimi non si possono considerare alla stregua, per prendere in prestito un termine del teatro greco antico, di un deus ex machina. Anzi, al contrario, si tratta semplicemente di un modo per tamponare delle condizioni difficoltose.
Tuttavia, nonostante tutto, c’è chi, stando ad alcune fonti, starebbe, al momento, per giunta girando il coltello nella piega. E non, peraltro, verso dei cittadini in salute, bensì nei confronti dei cosiddetti disabili.
Questa è, parafrasata, dunque, un po’ la visione di una sezione locale di Fratelli D’Italia che si trova nelle Marche.
Nella fattispecie, ci riferiamo a ciò che sta accadendo a Fano, una località in provincia di Pesaro e Urbino. In effetti, il sindaco Massimo Seri, attualmente alla guida dell’amministrazione di centrosinistra, ha di recente approvato la tassa sulla disabilità.
L’argomentazione di tale decisione sarebbe che i servizi di trasporto sociale e di assistenza domiciliari nei confronti dei nuclei familiari aventi membri con disabilità comportano una spesa mensile di oltre 200 euro.
Il contributo, quindi, richiesto ai cittadini andrebbe da circa 3 euro fino a un massimo di 8 euro. I rappresentanti di FdL, però, non ci stanno, poiché considerano questa idea come un atto discriminatorio sia a livello economico che etico.
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Tale presa di posizione, inoltre, Fratelli d’Italia ha voluto divulgarla anche attraverso Facebook con un lungo comunicato dove si parla di mancanza di sensibilità da parte del suddetto Comune e il venir meno dei diritti delle persone diversamente abili.