Il governo ha introdotto di nuovo il bonus trasporti a seguito dell’aumento dei carburanti dovuto al ripristino delle accise
Il caro carburanti ripreso da gennaio a causa del ripristino delle accise in percentuale ordinaria ha costretto il governo a prendere delle contromisure. Infatti, l’esecutivo da gennaio ha deciso di riportare le accise al livello ordinario con l’aumento automatico dei carburanti di circa 18 centesimi al litro.
Ciò ha provocato le reazioni non solo delle opposizioni politiche ma soprattutto di associazioni di categoria che temono aumenti ulteriori dei beni. Il governo, però, non è tornato sui suoi passi ed ha cercato di tamponare la situazione con due decreti che hanno introdotto maggiore trasparenza sui prezzi e e ripristino due bonus per agevolare il caro carburanti.
Uno è il bonus benzina che viene volontariamente erogato dal datore di lavoro che poi potrà rivalersi sullo Stato. Un altro è il bonus trasporti dei governi precedenti. Si tratta di un bonus del valore massimo di 60 euro che può coprire tutto o in parte il costo di un abbonamento mensile, plurimensile o annuale.
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La platea, però, rispetto al passato è stata ridotta. Infatti, in precedenza al bonus potevano accedere coloro che non superavano l’Isee di 35.000 euro. Nel 2023, invece, il bonus è stato ripristinato ma ad un tetto Isee di 20.000 euro. Inoltre, la notizia delle ultime ore è che al momento non è ancora stato emanato il decreto attuativo.
In sostanza, ad oggi non è ancora possibilire usufruire del bonus trasporti. Si riduce, così, lo spazio di manovra per gli utenti che prediligono l’abbonamento annuale. Il decreto attuativo era atteso per il 14 febbraio ma ad oggi non è ancora stato emanato. Un abeffa per tanti utenti che attendono quel taglio di 60 euro sul costo dell’abbonamento annuale. Quest’ultimo, infatti, solitamente si rinnova ad inizio anno e farlo oltre febbraio risulta essere praticamente controproducente. Gli utenti potrebbero aver atteso il bonus vanamente spendendo anche di più.