Si tratta di una nuova opportunità che permette di ricevere e inviare pagamenti in maniera ancora più semplice e veloce.
Poste Italiane, da una manciata di anni a questa parte, ha cominciato a offrire sempre più servizi ai clienti.
Come ricordiamo, infatti, tempo fa era più che altro un’azienda che si occupava di smistamento di lettere e pacchi, e poco altro.
In seguito, invece, sono state introdotte altre interessanti opportunità, alcune delle quali molto simili a quelle che, in precedenza, erano di competenza esclusiva dei classici istituti di credito.
Per esempio, al giorno d’oggi, si può ottenere una carta prepagata semplice oppure una PostePay Evolution caratterizzata da un codice IBAN. Ma, ancora, è possibile anche aprire un vero e proprio conto corrente.
Di recente, peraltro, Poste Italiane si è persino allargata nel mercato delle utility, in altre parole, ha messo a disposizione un’offerta di luce e gas che, per giunta, strizza l’occhio al green, un argomento ormai caro a diverse realtà.
Nelle prossime righe, però, vorremmo soffermarci su di una novità che probabilmente potrà fare piacere ai correntisti o, per l’appunto, a chi dispone della già citata PostePay Evolution.
I bonifici istantanei e posticipati
In particolare, stando al sito ufficiale, al momento, sono diventati ancora più veloci e comodi il trasferimento o il ricevimento di denaro. Vediamo, dunque, di che cosa si tratta esattamente.
In pratica, sono stati aggiunti un paio di aggiornamenti utili a cui si può accedere tramite il conto BancoPosta oppure attraverso le applicazioni App BancoPosta o App Postepay.
Anzitutto, c’è modo di eseguire un bonifico istantaneo che, come ci suggeriscono le parole stesse, permette di ricevere un importo entro poco secondi dall’invio. Il versamento in questione, inoltre, si può fare ogni giorno e a qualsiasi ora.
In secondo luogo, si possono effettuare i cosiddetti bonifici e postagiro posticipati. Ciò sta a significare che si è in grado di indicare una data di esecuzione differente da quella dell’operazione.
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Per l’esattezza, però, non si possono superare i quaranta giorni successivi dal momento in cui si sono compilati i dati.