Le nuove disposizione in materia di contante cambiano lo scenario dei pagamenti tracciabili. Ecco quando sono inevitabili
Attenzione, ora anche le piattaforme subiranno l’ira burocratica della giustizia finanziaria come tutti comuni mortali. L’Italia ha infatti appena recepito la nuova direttiva sulla tracciabilità dei guadagni digitali, direttamente dall’Unione Europea.
Dallo scorso 23 febbraio quindi, le piattaforme digitali che prevedono transazioni economiche come, ad esempio, Vinted (che si occupa di compravendita di usato) e Booking (piattaforma digitale specializzata nel settore turistico), si vedranno costrette a comunicare il guadagno dei loro clienti. Non fatevi cogliere di sorpresa.
Se avete ad esempio una casa al mare in affitto sulla piattaforma Booking, dal primo gennaio 2024 i vostri dati e quindi il vostro reddito online verrà tracciato. L’agenzia delle entrate avrà quindi accesso a questi dati come fossero regolari entrate registrate. Cosa che effettivamente saranno a tutti gli effetti. La direttiva però non prevede tutti i venditori.
Pagamenti tracciabili, cosa cambia con la nuova legge
Questa riguarderà solo chi avrà incassato, nell’anno 2023 una somma totale superiore a 2000 euro oppure un numero di vendite superiore alle 30. Le direttive europee, una volta messa in atto a pieno la nuova norma, imporranno a queste piattaforme, di non accettare più chi non metterà i dati richiesti. Per i privati si intendono: generalità, codice fiscale o partita Iva, eventuale Nif acronimo di numero di riconoscimento fiscale.
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Per le aziende è richiesta invece la ragione sociale, la partita Iva, l’eventuale Nif, più altri dati identificativi dell’azienda. Per piattaforme come Booking è inoltre previsto che i dati completi delle transazioni vengano resi chiari. Tra i tanti esplicitare i giorni di affitto. Sono previste sanzioni per chiunque non fornisca i dati richiesti.
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Le multe previste in caso di mancanza oscillano da 3.000 a 31.000 euro. Se avete avviato piccole imprese online fate attenzione a stare al passo con le nuove direttive UE. In caso di assenza di informazioni avrete massimo due solleciti. Passati 60 giorni dalla seconda vedrete chiudere il vostro conto, a quel punto si ricorrerà a sanzione