L’inflazione sta pesantemente colpendo anche i correntisti che, al momento, non se la passano di certo bene.
In questi ultimi anni sappiamo bene, ormai, che la crisi economica ha messo in difficoltà la stragrande maggioranza degli italiani.
Una situazione che, in effetti, ha avuto delle conseguenze spaventose anche nel mondo del lavoro al quale, specialmente, i giovani, seppur preparati, fanno fatica ad accedervi.
Per questa ragione, quindi, ricordiamo che nel 2019 era stato istituito giustappunto il chiacchieratissimo Reddito di Cittadinanza al fine di contrastare la povertà e favorire l’inserimento nell’ambito lavorativo di migliaia di disoccupati.
Al giorno d’oggi, però, con il governo Meloni la suddetta misura è stata abbastanza modificata, ma, a dire la verità, non è questo argomento che ci interessa approfondire.
Comunque sia, come se non bastasse, in seguito, è avvenuta la pandemia e, poi, ancora, un’inflazione che ha raggiunto livelli straordinari. Attualmente, quindi, sono molti i prodotti e i servizi che sono stati colpiti da uno spropositato innalzamento dei prezzi.
E, d’altra parte, non si si sono potuti esimire da questi forti rincari nemmeno gli istituti di credito. In effetti, stando a fonti attendibili, pare proprio che i correntisti non se la possano passare bene.
Gli aumenti, infatti, riguardano le commissioni che sembrerebbero non dare tregua neanche a partire dal 2023.
Anzi, al contrario, si pensa addirittura a una stangata per quanto riguarda vari elementi di chi possiede un conto corrente. Ci stiamo riferendo, quindi, ai canoni, ai bonifici, ai prelievi e alle carte di pagamento.
E, per di più, a diventare maggiormente oneroso è anche il prelievo presso uno sportello automatico che non appartiene alla banca con la quale si è aperto il conto.
Secondo gli esperti, infatti, la cifrà è salita ulteriormente, di oltre il 2 per cento, e ad oggi si può anche arrivare a pagare, per la precisione e in taluni casi, ben 2,11 euro.
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Per non parlare, poi, dei costi relativi ai bonifici online che, come riporta Altroconsumo, gli incrementi superano addirittura il 16 per cento, il che significa che, in certi contesti, può costare persino 1 euro.