Si tratta di una sperimentazione che è già stata effettuata nel Regno Unito. Vediamone, dunque, i particolari.
Molto spesso, a partire dagli ultimi anni a questa parte, a causa della profonda crisi economica in corso, non è cosa semplice per un giovane, seppur preparato a livello scolastico, trovare un’interessante occupazione.
Ma, se, invece, finalmente, dopo migliaia di curricula inviati, riuscisse in codesta ardua impresa, allora, si presenterebbero anche altri problemi.
Anzitutto, ci stiamo riferendo alle condizioni di lavoro, come, per esempio, gli orari, il compenso percepito, spesso inferiore alle aspettative, l’ambiente in generale, i colleghi e i capi, umanamente parlando, di un certo livello.
Insomma, sono tanti gli aspetti che bisogna considerare per potersi dire soddisfatti al cento per cento.
E, in effetti, mantenersi in buona salute e non terminare la giornata lavorativa con un diavolo per capello sarebbe davvero conveniente.
A tal proposito, sembra che, al momento, qualcuno stia pensando seriamente di seguire le orme del Regno Unito che ha proposto una modalità che, a occhio e croce, potrebbe migliorare l’esperienza di un qualsiasi lavoratore.
La posizione di Fim Cisl
In particolare, in Inghilterra sembra che ci sia unanimità riguardo al concetto dei quattro giorni a settimana. E, peraltro, le argomentazioni riportate non sono per niente da sottovalutare.
In effetti, chi parteggia per tale opzione crede che questa soluzione non danneggerebbe assolutamente un’azienda, anzi, al contrario, ne migliorerebbe la produttività dei dipendenti.
Ritornando nei confini italici, ad avere la medesima opinione è Fim Cisl che è stata espressa, per l’appunto, dalle parole del segretario Roberto Benaglia.
Infatti, il suddetto ha di certo appoggiato l’idea di questa sperimentazione inglese, perché, a suo avviso, anche in Italia è arrivato il momento dare una regolata al mondo del lavoro, soprattutto quello che comprende il settore manifatturiero.
Bisogna, continua, che si sterzi verso una situazione di maggiore sostenibilità e flessibilità che andrebbe a beneficio delle persone e renderebbe il posto di lavoro di certo più attraente.
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E, perché no?, potrebbe anche invogliare un dipendente, magari anche di un notevole valore, a non andarsene.
