A marzo arrivano sorprese per alcuni percettori dell’assegno di pensione dall’istituto di previdenza sociale
I pensionati attendono già l’assegno di pensione relativo al mese di marzo. Infatti, i tempi sono diventati difficili per gestire le spese familiari a causa di un’inflazione che nel 2022 è stata molto forte. Gli aumenti generalizzati sono ancora in corso anche perché il calo definitivo dell’inflazione verso liverli normali avverrà gradualmente.
Nel frattempo, però, le persone a reddito fisso perdono potere di acquisto. Ad andare più in difficoltà sono senza dubbio i pensionati con assegni bassi e medio bassi perché non hanno l’opportunità di rivalersi lavorando. Tuttavia, per alcuni di loro arriva una sorpresa piacevole a marzo.
Pensioni, chi riceverà gli aumenti da marzo
Infatti, a partire dal mese di marzo per alcuni percettori dell’assegno di pensione arriverà una maggiorazione da rivalutazione. E’ l’effetto della normativa che prevede l’adeguamento delle pensioni al tasso di inflazione medio del’anno precedente. Il tasso di adeguamento delle pensioni è stato fissato nel 7,3 per cento che fa riferimento all’inflazione media calcolata fino ad ottobre.
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Questi adeguamenti sono sdtati già erogati sugli assegni da gennaio per i pensionati che incassano un assegno fino a quattro volte l’assegno minimo del 2022. Si tratta della soglia di 2.101,52 euro al mese. Gli interessati alle rivalutazioni che partono da marzo sono proprio le pensioni che vanno oltre la suddetta cifra.
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Tuttavia, gli scaglioni di rivalutazione sono stati rimodulati dall’attuale governo per la necessità di effettuare dei tagli. Infatti, la pensione non viene rivalutata a tutti per il 100 per 100 della percentuale prevista. Questa, è tale solo pe rle pensioni fino alla soglia di 2.10,52 euro al mese di assegno di pensione.
I nuovi scaglioni prevedono le seguenti percentuali in base al valore dell’assegno: da 2.101, 52 a 2.626 maggiorazione del 6,205%; da 2.626,91 a 3.152,28 euro avranno un aumento del 3,869%. Man mano la percentuale scenderà fino a 2,33% per gli assegni che vanno da 5.263 euro mensili e oltre.
