In arrivo pensioni più corpose a marzo per alcuni assegnatari. L’Inps riconoscerà degli arretrati per alcuni pensionati
I pensionati sono in attesa già delle pensioni del mese di marzo. L’inflazione ha ristretto il potere di acquisto dei redditi fissi. Inoltre, la situazione non si è ancora normalizzata e non si riesce sempre ad inquadrare bene come gestire un reddito fisso lungo il mese essendo cambiati i parametri di riferimento di spesa soprattutto per i beni di consumo necessari.
Gli aumenti generalizzati sono ancora in corso anche perché il calo definitivo dell’inflazione verso liverli normali avverrà gradualmente. Ad andare più in difficoltà sono senza dubbio i pensionati con assegni bassi e medio bassi perché non hanno l’opportunità di rivalersi lavorando. Tuttavia, per alcuni di loro arriva una sorpresa piacevole a marzo.
Pensioni, arrivano gli arretrati: ecco per chi
Infatti, a partire dal mese di marzo per alcuni percettori dell’assegno di pensione arriveranno arretrati che saranno accreditati sull’assegno. Si tratta della maggiorazione della pensione dovuta alla rivalutazione al tasso di inflazione che per alcuni assegni parte soltanto da marzo. Per questo motivo, insieme alla maggiorazione della pensione da rivalutazione ci saranno anche gli arretrati che fanno riferimento alle maggiorazioni di gennaio e febbraio non percepite.
Per capire quanto spetta di aumento a marzo bisogna fare riferimento al livello della pensione. Infatti, non tutti percepiscono il 100 per 100 della rivalutazione. Il tasso di adeguamento delle pensioni è stato fissato nel 7,3 per cento che fa riferimento all’inflazione media calcolata fino ad ottobre.
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L’adeguamento che parte da marzo riguarda i pensionati della soglia di 2.101,52 euro al mese a salire. Gli altri che percepiscono assegni inferiori hanno già incassato le rivalutazioni a gennaio e febbraio. A partire, quindi, dalla pensione di 2.101,52 al mese a marzo riceveranno aumento più arretrati calcolati in base agli scaglioni.
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I nuovi scaglioni relativi alle pensioni che vanno da 2.101, 52 a 2.626 avranno maggiorazione del 6,205%; da 2.626,91 a 3.152,28 euro avranno un aumento del 3,869%. Man mano la percentuale scenderà fino a 2,33% per gli assegni che vanno da 5.263 euro mensili e oltre.
