Per il poco successo sarà cancellato: il bonus per l’acquisto di auto elettriche è rimasto intonso e gli acquisti di veicoli elettrici restano appannaggio dei ricchi.
L’Unione Europea ha dato direttiva ai Paesi membri di stoppare la circolazione di veicoli con motori termici a partire dal 2035. Per questo e altri motivi l’Italia ha deciso di stanziare fondi per incentivare l’acquisto di veicoli non inquinanti. Il problema, però, è che tali fondi sono rimasti praticamente intonsi, a causa di un errore di valutazione.
Le auto elettriche, ad oggi, hanno ancora prezzi molto alti e il loro acquisto rimane appannaggio dei più abbienti. Questi ultimi, allo stesso tempo, hanno meno bisogno di ricorrere a incentivi e bonus statali. Per questo motivo il bonus auto elettriche potrebbe finire per essere cancellato.
Inizialmente il piano di incentivi era stato previsto nella Legge di Bilancio 2021. Esso comprendeva un totale di 630 milioni di euro, destinati all’acquisto di autoveicoli non inquinanti, motocicli e ciclomotori e veicoli commerciali. Di questi i bonus che hanno riscontrato maggior successo sono quelli per auto ibride benzina o gasolio a basse emissioni. I 150 milioni di euro ad esse destinate sono andati esauriti nel giro di meno di un mese.
Ma anche i 35 milioni di euro destinati a cicli e motocicli della stessa categoria. I fondi per l’acquisto di elettriche plug in, invece, è rimasto praticamente intonso. A spiegarne il motivo è stato il ministro dell’Industria e del Made in Italy Adolfo Urso, in occasione di un’intervista per Radio anch’io.
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I fondi “sono rimasti in gran parte inutilizzati, perché le macchine elettriche costano troppo per i salariati italiani e sono oggi sostanzialmente ad appannaggio dei ricchi in Italia. E noi non possiamo fare una strategia per i ricchi, ma dobbiamo fare una strategia per tutti“, ha affermato. Ha poi proseguito mettendo in risalto come i tempi imposti dall’Europa per il passaggio ai veicoli green siano insostenibili, per l’Europa tutta e in particolare per l’Italia.
Sia a livello di produzione industriale che di organizzazione urbana, il passaggio all’elettrico richiederà molto più tempo di quello proposto dall’UE. Basti pensare che in tutta Italia le colonnine di ricarica sono ancora solo 35mila, contro le 90mila installate in Olanda.