Forse non lo avreste detto, ma, in realtà, anche certi device digitali possono facilmente causare danni a livello ambientale.
Il 18 febbraio, come è stato deciso, è ormai ufficialmente da diciassette anni, la Giornata Internazionale del Risparmio Energetico.
Si tratta, in soldoni, di un modo per tenere viva l’attenzione sulla problematica del cosiddetto surriscaldamento globale e che, ricorda, per l’appunto, il protocollo di Kyoto, emanato nel 2005 con il quale si invitano i paesi industrializzati a diminuire l’inquinamento.
In effetti, se ne è parlato parecchio negli ultimi decenni, la tematica del global warming si fa sempre più sentire, causa di danni seri al pianeta Terra.
Di certo, a voler guardare, un po’ tutti noi, nel nostro piccolo, possiamo quotidianamente fare qualcosa per non consumare in eccesso e, di conseguenza, inquinare meno l’ambiente.
Per dirne una, per esempio, potremmo cercare di scegliere un’automobile ecologica, e, magari, utilizzare il veicolo soltanto per lo stretto necessario.
Ma, signori e signore, in realtà, forse non l’avreste detto, persino anche il nostro smartphone può avere effetti collaterali di non poco conto.
Ciò è piuttosto preoccupante, soprattutto perché questi device digitali li usiamo ogni giorno e per svariate operazioni.
Eh sì, perché tali dispositivi a tutti gli effetti consumano energia. A questo punto, quindi, si può almeno tentare di diminuire gli sprechi in alcuni modi.
Anzitutto, è doveroso usare la banda internet con oculatezza, magari non lasciando video in streaming quando non lo si sta guardando.
In secondo luogo, è cosa buona e giusta ricordarsi di spegnere il computer, il tablet e il cellulare nel momento in cui non li si sta utilizzando, poiché anche in fase di stand-by andranno a consumare energia.
Per di più, sarebbe davvero meglio non cambiare il telefono molto spesso. In effetti, se funziona ancora bene, che motivo c’è di correre ad acquistarne un altro? Sappiate che ciò ha un effetto negativo a livello ambientale.
Invece, qualora il vostro dispositivo sia arrivato proprio alla fine della sua vita, allora, bisogna tenere presente di smaltirlo come RAEE che, per esteso, significa Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
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La ragione è che i prodotti smart sono costituiti da materiali inquinanti che devono essere trattati in una maniera specifica.