Si tratta di una data simbolica che dovrebbe, per l’appunto, farci ricordare qualcosa di importante per il nostro Pianeta.
Non è di certo un momento storico facile per la stragrande maggioranza della popolazione del Bel Paese e anche per altre parti fuori dai confini italici.
Anzitutto, a livello economico, lo vediamo quotidianamente che i rincari hanno colpito svariati prodotti e servizi, anche i generi di prima necessità.
Ma, poi, ancora, non possiamo non menzionare i prezzi alle stelle dei carburanti e anche il caro bollette. Proprio per questo motivo, quindi, molti nuclei familiari faticano a sbarcare il lunario e cercano di economizzare il più possibile.
Eh sì, perché le spese non ci sono soltanto quando mettiamo piede fuori casa. Anzi, al contrario, i costi delle utenze, per esempio, sono aumentati a dismisura e così si è costretti a stare attenti un po’ a tutto pur di non ritrovarsi a pagare elevate somme di denaro per il gas e la luce.
A tal fine ci sono delle pratica e delle abitudini da adottare, come, per ricordarne soltanto qualcuna, l’utilizzo di lampadine a LED, preoccuparsi di non tenere gli elettrodomestici in standby e utilizzare questi ultimi nelle fasce meno costose.
Ma, a dire la verità, in questi anni c’è un altro grosso problema che coinvolge l’intero pianeta Terra.
Ci stiamo riferendo, per l’appunto, al surriscaldamento globale causato in particolare dall’inquinamento e dall’eccessiva anidride carbonica presente nell’aria, a sua volta, dovuta alla liberazione di CO2 fossile.
A tal proposito, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini, il 18 febbraio è stata nominata come la Giornata mondiale del risparmio energetico.
Quella di quest’anno si tratta della diciassettesima edizione, e, per la verità, non è un caso che cada in questa precisa data. Sì, perché, in maniera simbolica, si vuole celebrare l’anniversario del cosiddetto protocollo di Kyoto.
Nella fattispecie, quest’ultimo è un accordo internazionale che entrò in vigore a partire dal 16 febbraio 2005.
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Con questo documento, quindi, i paesi industrializzati sono chiamati a ridurre le emissioni di alcuni gas che sono, per l’appunto, causa del global warning.