Un momento sicuramente di grande sconforto per la politica italiana che ha di recente perso un valido esponente.
Ci sono alcune personalità che, nel corso del tempo, si sono necessariamente distinte e che, per forza di cose, possono provocare un grande cordoglio.
Proprio per questo motivo, anche se la persona in sé non si ha avuto l’occasione o la fortuna di conoscerla direttamente, si tratta sempre di un momento di tristezza.
Per non parlare, dunque, di tutti quegli uomini o donne che hanno fatto qualcosa di particolare e quindi, peraltro, anche la differenza per il Bel Paese.
Questo momento di sconforto lo possiamo provare sia per attori, cantanti, e rappresentanti, in genere, del mondo dello spettacolo, che per gli esponenti politici.
Così, proprio il 16 febbraio è venuto a mancare un signore dell’ambito politico che aveva ricoperto la carica di ministro dell’Ambiente tra il 1987 e il 1992.
Ci stiamo riferendo, per l’appunto, a Giorgio Rufolo scomparso in quel di Roma all’età di 96 anni. Nella fattispecie, il noto economista presenziò nel governo Goria, De Mita, Andreotti.
Gli altri dettagli
Così, a dare il triste annuncio è stato un compagno di partito, per la precisione, Valdo Spini il quale ha voluto esprimere un proprio commento riguardo a questa spiacevole notizia.
Stando alle parole di Spini, quindi, Ruffolo era stato in grado di lasciare un segno nella cultura e nella politica socialista per le quali ci aveva dedicato molto impegno sia dai tempi giovanili.
Spini, inoltre, continua, affermando che per la sua generazione è stato sicuramente un punto di riferimento e che, per di più, era capace di dimostrarsi interessante anche a livello umano.
Come da titolo, però, naturalmente è intervenuto con una personale dichiarazione anche Sergio Mattarella, nonché Presidente della Repubblica.
Mattarella, quindi, si definisce estremamente colpito dalla dipartita di Giorgio Ruffolo che, riprendendo le sue parole, era capace di coniugare competenza e garbo.
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Il suo cordoglio, dunque, lo manda ai familiari di, come lo descrive Mattarella stesso, di un valoroso e leale servitore dello Stato.
