La ripresa post-Covid sta mettendo in difficoltà soprattutto alcune categorie, ad esempio quella degli agricoltori, preoccupati dalle cartelle esattoriali.
Il 2022 è stato un anno difficile per molti da un punto di vista economico. Alcune categorie in particolare hanno risentito della pandemia da Covid anche a 2 anni di distanza, come ad esempio quella degli agricoltori. La crisi energetica conseguente allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, l’aumento del costo dei carburanti e di produzione ha poi affossato ancora di più alcuni imprenditori.
Nel corso del 2022, inoltre, gli agricoltori si sono visti arrivare cartelle esattoriali per quattro annualità, ma tutte concentrare nello scorso anno. Un imprenditore agricolo lucano ha dunque voluto parlare di come lo Stato non conferisca alla sua categoria la giusta dignità.
L’esempio più eclatante di questa tendenza sono le rate ex Equitalia che, in un primo momento sospese durante il periodo di pandemia, sono poi state presentate in massa all’incasso per ben 4 annualità, tutte nel 2022. Mentre con le banche i prestiti in essere sono stati messi in coda, allungando di pari passo il mutuo o prestito che avrebbe potuto aiutare gli agricoltori a fronteggiare il pagamento delle imposte nel momento del bisogno.
“Il solo Consorzio di Bonifica di Basilicata avrebbe dovuto avere circa 9,5 milioni di euro di mutuo, cosa che ancora oggi non sappiamo se la Regione Basilicata abbia autorizzato (il ministero sì)“, ha aggiunto l’agricoltore. Di contro lo Stato ha concesso dilazioni nei pagamenti a categorie come quelle sportive o calcistiche, anche a squadre di serie A, per una durata di 5 anni. A detta del lucano, questo è indice di ingiustizia sociale.
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Anche da un punto di vista legislativo il governo manca di una giusta struttura per quanto riguarda il compartimento agricoltura. “Oggi assistiamo a spezzatini come se fosse un cadeau gentilmente concesso dalla politica“, ha dichiarato l’imprenditore. Facendo riferimento alla concessione di bonus e assistenza pubblica per gli agricoltori. Un esempio è quello del bonus carburante, riconosciuto di tre mesi in tre mesi e non per tutti i trimestri del 2022.
Invece sarebbe servita “una decisione strutturale, per consentire all’agricoltore di sostenere i vertiginosi incrementi che ci sono stati da oltre dodici mesi a questa parte“, ha sostenuto infine l’agricoltore lucano.