Bollette triplicate per utenti diversi ma con abbonamento dello stesso fornitore: perché questa differenza e come difendersi
Dalla fine dell’estate si temeva che quest’anno molte famiglie non sarebbero state in grado di pagare le bollette di luce e gas a causa dei rincari. Evidenti difficoltà ci sono state, soprattutto per le attività commerciali, ma per fortuna la situazione è stata meno tragica di quanto ci si aspettava.
Il motivo che è l’inverno, con neve e temperature basse, è arrivato su tutta la penisola a metà gennaio e ancora in questi giorni non lascia tregua. Una condizione grazie alla quale abbiamo speso meno del previsto ma comunque di più rispetto allo scorso anno. Ora siamo in attesa delle bollette di questo periodo.
Su ilfattoquotidiano.it è stata raccontata la vicenda di un’amministratrice di condominio a Verona e delle fatture di due diversi palazzi con totali da pagare molto differenti, nonostante il fornitore sia lo stesso.
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Il prezzo in un condominio è pari a 1 euro al metro cubo, in un altro a 3 euro. In pratica il prezzo è triplicato. Uguale è anche il periodo di consumo e la zona. Perché questa discrepanza?
I contratti che si basano sul Pfor costano di più rispetto a quelli che si basano sul Psv. L’amministratrice ha provveduto al cambiamento del contratto chiedendo l’indicizzazione maggiormente conveniente. Il problema è che i nuovi contratti entreranno in vigore dopo 60 giorni.
Il giornale ha contattato l’ufficio stampa della società che ha spiegato che la stessa non ha potuto applicare l’indice Psv “perché le variazioni unilaterali che ci permettevano di adattare gli indici sono state bloccate dal decreto Aiuti bis art. 3 che ci impedisce tutt’ora di farlo.
A questo punto ci si pone un’altra domanda: perché esistono due indici su cui calcolare le tariffe con uno palesemente svantaggioso?
L’Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, dal 1 ottobre 2022 ha sostituito il Pfor con il Psv, in quanto il primo era legato all’indice Ttf della Borsa di Amsterdam e aveva prezzi molto più volatili e dunque più elevati. Il secondo, invece, molto più stabili.
Arera non rende noti gli aggiornamenti dell’indice Pfor e non ne tiene conto nel mercato tutelato, ma nel mercato libero ci sono società che ancora lo applicano e lo calcolano.
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Dunque cosa bisogna fare? Secondo Paolo Cazzaniga a Altroconsumo conviene cambiare il prima possibile il proprio contratto se indicizzato al Pfor e non al Psv.