Con il bonus fotovoltaico le Regioni finanziano l’installazione di pannelli solari alle famiglie con redditi più bassi. Risparmio in arrivo!
In tempo di crisi economica, inflazione in aumento, caro-spesa e caro-bollette, la questione energetica è sicuramente una delle più preoccupanti. Tanto che il governo guidato da Giorgia Meloni ha dedicato la maggior parte dei fondi statali disponibili a gestire la questione del caro-bollette nella nuova Legge di Bilancio 2023. Tra le numerose agevolazioni dedicate ai cittadini in materia di energia, dunque, troviamo anche il cosiddetto Reddito Energetico.
Si tratta di un contributo a fondo perduto dedicato alle famiglie con reddito più basso, per l’installazione di impianti fotovoltaici. Ricorrendo a fonti energetiche alternative, infatti, si può sperare anche in una riduzione del costo delle bollette. Ad esempio quelle dovute al riscaldamento degli ambienti domestici. Il bonus fotovoltaico è messo a disposizione dagli enti locali, Regioni e Comuni, che inoltre possono beneficiare dell’energia prodotta in eccesso.
Tra le prime Regioni a conferire il bonus fotovoltaico c’è stata la Puglia e ora sono pronte a partire anche Lazio e Sardegna. Per poter avere accesso all’agevolazione bisogna rispettare alcuni requisiti di reddito. Inoltre è previsto il diritto all’autoconsumo, ma non l’accumulo di energia prodotta in eccesso. Questo poiché nel momento in cui ha accesso al bonus, il cittadino deve sottoscrivere un accordo con il GSE.
Vale a dire una convenzione che prevede la cessione dei crediti maturati al GSE della Regione. Tra i requisiti previsti dai bandi si può annoverare già ora quello reddituale, nonostante i bandi non siano ancora stati pubblicati ufficialmente. Ma anche quello riguardante nuclei famigliari particolarmente numerosi, con anziani over 65 o componenti con handicap o invalidità, oppure che abbiano almeno 2 figli minorenni.
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Nel Lazio, che ha stanziato 2 milioni di euro per l’iniziativa nel 2023 e 5 milioni di euro per il 2024, il limite di reddito è fissato a una soglia ISEE di 35mila euro. Chi avrà accesso al finanziamento potrà coprire spese di acquisto, installazione e amministrative. Ma dovrà assicurare di usare l’impianto per almeno 20 anni senza possibilità di smantellamento.