Crisi e vacanze, cosa dicono i numeri sulle cifre che sono disposte a spendere gli italiani nonostante i problemi economici
È ancora in corso l’effetto registrato subito dopo la fine della fase più acuta della pandemia, ovvero la voglia di viaggiare. Il mercato del turismo è stato uno dei più colpiti dal Covid e anche le persone, costrette a casa o nel raggio di pochi chilometri, hanno patito molto.
Ora, nonostante la crisi inflazionistica, le famiglie italiane sono disposte a spendere un bel po’ pur di tornare a visitare luoghi sconosciuti. Il budget che intendono destinare ai viaggi è destinato a crescere fino a sfiorare i 2mila euro (1.930, per la precisione). Ben 482 euro in più rispetto al 2022.
Sono dati dell’Osservatorio Bit su dati di Compass (Gruppo Mediobanca) resi noti in concomitanza con l’apertura della Borsa Internazionale del Turismo, avvenuta questa mattina a Fiera Milano City.
Crisi e vacanze: cosa dicono i numeri
Più di un terzo degli italiani, il 36%, è disponibile a superare la soglia dei 2mila euro e arrivare fino a 2.400 per poter fare più di una vacanza all’anno.
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Buona parte dei viaggiatori, il 66%, preferisce organizzare i viaggi tramite le agenzie. Una vacanza, però, si fa anche per motivi diversi. E se per circa un quarto del campione generale la priorità è il riposo (per il 24%), per molti altri la causa del viaggio è voler scoprire posti e culture nuove. Ciò riguarda più della metà (il 51%) della Generazione Z.
Dallo studio Turismo open-air: un turismo che conta, a cura del MET – Master in Economia e Management del Turismo dell’Università Bocconi, emerge che in Italia tra il 2019 e il 2021 in Italia l’incidenza della ricettività open air, quindi i campeggi e i villaggi, è aumentata, passando dall’8 all’11% e oltre la metà riguarda presenza straniera.
Questo tipo di vacanza piace in modo particolare alle famiglie (ben il 78%) che preferiscono mare e laghi. Mete che hanno meno attrazione sono i borghi.
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Il mezzo di trasporto preferito resta il treno per chi resta nei confini nazionali. L’Osservatorio BIT rileva anche che nel 2023 le mete più ambite saranno quelle al di fuori dei circuiti classici, tipo l’Africa.