Tasse sulla casa: quali sono e chi deve provvedere al versamento: i casi di esenzione totale previsti dalla legge
Essere proprietario di una casa non significa solo avere una fonte di guadagno (ad esempio con l’affitto) ma come tutti i beni ci sono dei costi. Qualsiasi sia l’immobile, di diversa natura, bisogna pagare le tasse.
Le più note sono l’Imu e la Tasi anche se il più delle volte non si sa bene di costa stiamo parlando e c’è un po’ di confusione. Infatti per entrambe non parliamo di tasse sulla prima casa. Allora andiamo a vedere innanzitutto qual è la differenze tra le due.
Tasse sulla casa: cos’è l’Imu
È l’Imposta Municipale Unica, chiamata anche Imposta municipale propria, in vigore dal 2012. Negli anni ha avuto diverse modifiche e dal 2014 fa parte della Imposta Comunale Unica (Iuc) alla quale fanno attualmente capo anche la Tari (Tassa sui rifiuti) e la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili).
In quello stesso anno inoltre è stata abolita per le abitazioni principali, ossia dove si ha la residenza. Dunque chi deve pagarla? Di quale categoria di immobili stiamo parlando?
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Le abitazioni signorili (categoria A1), le ville (A8), i castelli e i palazzi con riconoscimento di pregio artistico o storico (categoria A9). Pagamento previsto anche per i proprietari di seconde, terze o quarte case, uffici e locali commerciali, capannoni adibiti a qualsiasi utilizzo e locali pertinenti a un’abitazione diversa dalla principale, come ad esempio un garage. Rientrano nei beni che bisogna pagare anche i terreni, che siano agricoli o edificabili.
L’obbligo di pagamento non è solo a carico del proprietario ma anche di chi è usufruttuario o è titolare di un altro diritto reale sull’immobile come l’uso, l’abitazione o l’enfiteusi. Quest’ultimo, meno noto, è il diritto di godere di un immobile di altri ma con l’obbligo di apportare delle migliorie: è previsto il pagamento periodico di un canone al proprietario.
Cos’è invece la Tasi?
Dovremmo parlare al passato, cos’era la Tasi. La Tariffa sui Servizi Indivisibili (illuminazione pubblica, manutenzioni strade) è stata in vigore fino al 31 dicembre 2019. Quindi oggi si paga di meno? Assolutamente no poiché è stata eliminata come singolo tributo ed è oggi accorpata all’Imu che dunque risulta più alta.
Dunque valgono le stesse regole per il pagamento dell’Imu e sugli immobili di lusso concessi in locazione, è previsto che l’affittuario deve pagare una percentuale.
Altri casi di esenzioni
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Non solo per la prima casa, ci sono anche altre esenzioni. È il caso degli anziani proprietari che risiedono in una casa di cura o comunque in una struttura per una lunga degenza. Se allo stesso momento l’appartamento di proprietà è locato, non è previsto il pagamento della Tasi.