Il Parlamento Europea punta all’adeguamento energetico delle case per raggiungere emissioni zero entro il 2050, ma in Italia non è così facile.
Tra gli obiettivi principali discussi dal Parlamento Europeo vi è sicuramente quello di raggiungere zero emissioni entro il 2050. Per farlo è necessario un piano di adeguamento energetico capillare in tutti gli Stati membri, sia a livello di infrastrutture che a livello privato. Pensiamo ad esempio all’adeguamento energetico delle case, al fine di raggiungere immobili green di classe energetica alta.
Facendo seguito alla direttiva proposta dall’Irlanda in materia di efficienza energetica degli immobili, che arriverà in plenaria il 9 febbraio 2023, una simulazione sulla situazione dell’edilizia urbana italiana ha messo in risalto gravi lacune. Per questa ragione in molti si sono detti preoccupati dell’impossibilità di raggiungere gli obiettivi europei.
Adeguamento energetico e case green: in Italia ci potrebbero volere migliaia di anni
In particolare si parla dell’associazione dei costruttori edili Ance, che sostiene che i tempi necessari per riqualificare tutto il patrimonio immobiliare italiano alle nuove regole potrebbero essere nell’ordine di centinaia, se non addirittura di migliaia di anni. “La capacità tecnica di realizzare gli interventi c’è, ma bisogna avere la politica e gli strumenti per tenere questo ritmo e raggiungere l’obiettivo”.
Stando a quanto affermato nel testo europeo, infatti, entro il 1 gennaio 2030 gli immobili residenziali dovrebbero rientrare nella classe energetica E. Di lì a 3 anni sarebbe previsto un ulteriore salto energetico fino alla classe D per poi arrivare a una situazione di zero emissioni entro il 2050.
LEGGI ANCHE -> Trasferta di lavoro? Come si calcola il costo chilometrico
LEGGI ANCHE -> Reddito di Cittadinanza, perchè gli affitti diventeranno un problema
Il problema in questione, però, riguarda l’Italia in maniera piuttosto allarmante: gli esperti sostengono che servirebbero 630 anni per raggiungere tali obiettivi per molti degli immobili italiani. Mentre ne servirebbero altri 3mila per effettuare ulteriori migliorie. Dal canto dei partiti politici, però, sembra esserci tutta l’intenzione di finanziare piani di adeguamento energetico simili. Almeno a parole!
Fratelli d’Italia e Lega, ad esempio, accetterebbero di destinare alla questione anche i fondi del Pnrr. Inoltre il rifinanziamento del Superbonus che da 110% è passato a 90% potrebbe risultare utile. Già installando cappotti termici attorno agli edifici si andrebbe a evitare la dispersione termica, con un risparmio di risorse energetiche conseguente di circa il 25%.