Addio caldaia a gas, in Unione Europea sarà messa al bando ma gradualmente: ecco le alternative per riscaldarci
Inquinare di meno è uno degli obiettivi più impellenti per l’Unione europea. Con il pacchetto RePower Eu dal valore di 210 miliardi le istituzioni del vecchio continente hanno messo nero su bianco le linee guida sul risparmio energetico che tiene in considerazione la salvaguardia del pianeta.
In esse sono contenuti i divieti dei combustibili fossili per cercare di rendere il contenente quanto più green è possibile. Per intraprendere questa via è fondamentale anche sostituire le caldaie a gas, ma come?
Caldaia a gas: cosa vuole fare l’Ue
Un limite temporale è già stato fissato, il 2029. Da quell’anno potremmo non vedere più sul mercato i vecchi impianti, sostituiti con sistemi più ecologici e meno impattanti sull’ambiente. L’obiettivo è anche renderli più vantaggiosi dal punto di vista economico.
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La norma Ue non è ancora definitiva perché prima bisognerà trovare un a soluzione alternativa. Il processo dovrebbe prevedere vari passaggi. Il primo, tra il 2025 e il 2026, si dovrebbe concretizzare con incentivi volti a invogliare i cittadini a scegliere impianti alternativi.
Secondo quanto detto al Sole24Ore da Assotermica, infatti, l’associazione dei produttori di apparecchi e componenti per impianti termici, il modo migliore sarebbe quello di non vietare totalmente l’utilizzo di caldaia a gas.
Le alternative potrebbero essere la pompa di calore, la caldaia elettrica o quella a biomassa. C’è anche la caldaia ionica. Per quanto riguarda il primo sistema – abbastanza noto – si usa l’energia dall’esterno che poi viene trasmessa all’impianto interno attraverso tre modalità: quella geotermica, quella aria-acqua e quella aria-aria.
Con la caldaia elettrica il riscaldamento avviene mediante il riscaldamento dell’acqua. Senza dimenticare il sistema a biomassa che trae energia dalla combustione di legno o pellet. Il prezzo è di migliaia di euro e in alcune regioni per il pellet è previsto anche un rimborso.
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La tecnologia ionica produce invece energia termica tramite lo scambio di ioni. Non c’è bisogno di allacci con l’esterno ma i consumi sono più alti.