Vediamo, nelle prossime righe, di capire meglio qual è la modalità per non essere soggetti a un pignoramento.
In un periodo come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da una preoccupante crisi economica, potrebbe capitare di non riuscire a pagare tutti i debiti.
Certo, le difficoltà ci sono, e nella maggior parte della popolazione italiana sono davvero evidenti. Tuttavia, purtroppo, ci sono delle scadenze che devono essere rispettate.
Inoltre, va da sé che il creditore, qualora non riuscisse a ricevere la somma concordata, a sua volta, potrebbe non essere in grado di fare altri versamenti. Ecco perché, nei confronti del debitore, può avvalersi del recupero crediti.
In questi casi, quindi, può anche scattare il pignoramento. Anche se, è bene sottolinearlo, cosa differente sono i debiti fiscali, in altre parole, le note cartelle esattoriali delle quali, al giorno d’oggi, è responsabile Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Ma, a questo punto, ci si potrebbe fare anche una bella domanda, e, per l’appunto, chiedersi se proprio tutte le tipologie di carte possono essere soggette a un eventuale pignoramento.
In effetti, forse, non tutti potrebbero dare una risposta precisa, poiché si tratta di un dubbio che potrebbe riguardare molti. Vediamo, allora, nelle prossime righe, di capirci meglio.
Comunque sia, il concetto non è affatto complicato. Anzi, dovete sapere che, a tal proposito, c’è un solo tipo di carta, quella cosiddetta ricaricabile, che non può essere pignorata.
Le carte non sono pignorabili
Queste carte, infatti, si potrebbero considerare usa e getta, poiché servono soltanto per effettuare acquisti, poiché l’operazione del prelievo di denaro non è prevista. Il motivo, però, per cui non è possibile pignorarle è perché non sono associate a un codice IBAN.
Insomma, queste carte, a voler guardare, potrebbero essere l’ideale per un cattivo pagatore, dato che, d’altra parte, quest’ultimo non avrebbe diritto a possedere una carta di credito o, a maggior ragione, a farsi fare un prestito.
Insomma, tutto sta in questa differenza che sembra piccola, invece, è enorme. Per fare solo un esempio, quindi, la carta prepagata N26 si ottiene dopo aver aperto un conto corrente online.
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Così, essendo collegata a un conto e avendo un codice IBAN, in questo caso, la carta può essere pignorata dai creditori.