Cosa succede se le tasse che dobbiamo allo Stato o agli enti locali non vengono versate correttamente? La procedura e i rischi
Chi non paga le tasse commette il reato di evasione fiscale e ciò è scontato. È più importante capire però cosa succede quando l’irregolarità viene accertata perché la pena non è uguale per tutti.
La legge infatti stabilisce delle soglie di evasione. Se non si paga al di sotto di esse sono previste solo sanzioni di carattere pecuniario, dunque di tipo amministrativo e non si entra nel penale.
Il soggetto in questione riceverà la temibile cartella esattoriale, dovrà pagare la cifra con interessi ed altre sanzioni e rischia anche il pignoramento dei beni.
Innanzitutto facciamo chiarezza perché spesso con la parola “tasse” indichiamo anche le imposte. Con la prima ci riferiamo a un servizio. Ad esempio la Tari (Tassa Rifiuti) da versare appunto per la prestazione delle nettezza urbana, la pulizia delle strade e la raccolta dei rifiuti. Tasse sono anche quelle universitari: chi non si iscrive a nessun corso di laurea non è tenuto a pagarle.
Le imposte, invece, le pagano tutti, nei limiti consentiti dalla legge, e sono legate al patrimonio. L’Irpef ad esempio, l’Imposta per le Persone Fisiche, la si versa in base alla propria ricchezza.
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Ma chi non paga (che sia una tassa comunale come la Tari o l’imposta), a cosa va incontro? Come accennato innanzitutto, a seguito di un accertamento, arriverà la cartella esattoriale che deve essere pagata entro un termine ultimo. Se il versamento avviene regolarmente, la questione è chiusa.
Prima ancora della cartella arriva l’avviso di accertamento, cioè una diffida con la quale si intima a versare le somme dovuto poiché è stata riscontrata una irregolarità.
Oltre all’importo che si sarebbe dovuto pagare quando c’è stata l’evasione (chiamato capitale), in base alla somma ci sono le sanzioni tributarie, chiamate comunemente “more”, ossia gli interessi. Se la cifra superano ancora certe soglie, scattano anche le sanzioni penali.
Ricordiamo che comunque l’avviso di accertamento è impugnabile dinanzi al giudice se non è corretto o se si nota qualche tipo di errore.
Quali sono le conseguenze se non si paga la cartella esattoriale (che arriva dopo l’avviso di accertamento) o non c’è ricorso? L’esattore – l’Agenzia delle Entrate-Riscossione in caso di tributi statali o società private alla quali si affidano i Comuni se parliamo tributi locali – avvia la procedura esecutiva.
Sarà attivato il pignoramento dei beni del debitore, ma non prima di 60 giorni dalla notifica della cartella stessa. Seguiranno poi le procedure cautelari, ossia ipoteche sugli immobili. E chi è nullatenente? Non ha niente da rischiare.
Alcuni beni, infatti, non possono mai essere pignorati come la prima casa, la pensione minima e i quattro quinti dello stipendio e così via.
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I reati penali sono distinti in base alla gravità. I reati principali sono:
dichiarazione infedele, dichiarazione omessa, dichiarazione fraudolenta, omesso versamento di ritenute, omesso versamento dell’Iva, emissione di fatture false, utilizzo di fatture false, occultamento o distruzione di documenti contabili. Ognuno di questi reali viene disciplinato in maniera diversa.