La storia di Tommy Agosta è quella di un tifoso che per la sua squadra del cuore rinuncerebbe a tutto, anche a un bonifico da urlo da parte di un emiro.
La storia di Tommy Agosta è a dir poco curiosa. Tassista di origine torinese e tifoso sfegatato della Juventus, Agosta è da poco finito sulla bocca di tutti dopo essere stato protagonista di una puntata di Studio Aperto su Italia 1. In quell’occasione l’uomo ha infatti raccontato di aver rinunciato a un’offerta da capogiro da parte di un emiro, a cui sarebbe piaciuto mettere le mani sul prezioso e inimitabile taxi di Tommy Agosta.
Il problema? Quel taxi non è solo una macchina, non è solo il mezzo con il quale Agosta svolge il suo lavoro, ma è anche un cimelio importantissimo per il suo animo profondamente tifoso. Il taxi in questione, infatti, è tappezzato degli autografi di decine di calciatori della Juventus, che nel corso degli anni si sono succeduti in squadra e hanno fatto un giro sul taxi di Tommy.
Si tratta di un Fiat modello Ulysse che possiede dal 2008 in cui ha raccolto circa 170 autografi. Tanti da fare gola a un emiro, che ha deciso di fare un’offerta da capogiro al torinese: una proposta di acquisto per circa 100mila euro. Proposta che Tommy ha però gentilmente rifiutato. Quel taxi, per lui, è troppo importante: è un vero e proprio museo mobile che testimonia della sua passione da tifoso e sul quale molti turisti o tifosi della Juve amano fare un giro.
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Ma non c’è solo il taxi: Tommy Agosta nel suo garage possiede centinaia di cimeli della Juve. Alcuni esempi sono gli scarpini con la punta di ferro autografati da Boniperti, ma anche quelli che portano la firma di Cristiano Ronaldo. Possiede anche centinaia di magliette (si dice circa 500, addirittura), decine di palloni, 12 paia di guanti, trofei di vario tipo e, immancabilmente, foto ricordo assieme ai suoi calciatori preferiti.