Si riaccende il tema delle pensioni per le forze di governo. Il leader di Forza Italia rilancia un vecchio cavallo di battaglia
Si infiamma la campagna elettorale per i due appuntamenti regionali in due aree del paese molto significative sotto il profilo politico. Infatti, si rinnovano i consigli regionali nel Lazio, regione delle Capitale Roma e nella Lombardia, regione più popolata d’Italia e nella quale c’è la capitale economica del paese, ossia Milano.
La data delle elezioni è vicina. Infatti, il 12 e 13 febbraio gli elettori delle due regioni suddette dovranno esercitare il diritto/dovere di recarsi alle urne. Ogni campagna elettorale è l’occasione per le forze politiche in campo di proporre programmi e fare anche promesse che poi i fatti diranno se saranno mantenute.
Nel caso delle elezioni presso gli enti locali spesso si toccano anche temi che non direttamente riguardano le funzioni degli stessi. E’ il caso del tema delle pensioni toccato dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Infatti, l’ex presidente del consiglio, tornato al Senato dopo aver scontato la pena per frode fiscale che ha avuto come conseguenza l’interdizione dai pubblici uffici per due anni, ha riproposto un vecchio cavallo di battaglia.
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Si tratta delle pensioni minime. Infatti, come già più volte dichiarato anche in fase di discussione della legge di bilancio del 2023 portare le pensioni minime a 1.000 euro è un obiettivo del partito. Nella legge di bilancio del 2023 si è ottenuto l’aumento delle pensioni minime a 600 euro con un incremento di 40 euro circa.
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L’intenzione dell’ex presidente del Milan è portare gradualmente le pensioni minime a 1.000 euro al mese entro la fine della legislatura appena iniziata. Il piano è quello di aumentarne l’importo di 100 euro circa ogni anno fino ad arrivare alla soglia prestabilita per la fine legale di questa legislatura, ossia il 2027. Un esito tutto da vedere perché è necessario trovare anche l’intesa con le altre forze politiche di maggioranza.