In arrivo fondi importanti correlati al Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato in parte a fondo perduto dall’Europa
Iniziano a sbloccarsi i fondi del Pnrr che riguardano anche il settore del turismo. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede investimenti in determinati settori del paese diretti a produrre crescita e passi avanti. I soldi sono in gran parte finanziati a fondo perduto dall’unione europea. L’Italia è il paese che gode della cifra più alta tra gi Stati membri.
Tra i fondi che sono stati già elargiti per una parte di progetti già avviati si iniziano a vedere i primi investimento nel turismo. Infatti, a partire dal 1 marzo sarà possibile inoltrare la domanda fino al 31 dicembre del 2023 per riqualificazioni degli hotel e strutture turistiche. In particolare, i progetti sono indirizzati a:
Fondi dal Pnrr per hotel e strutture turistiche
- riqualificazione energetica;
- sicurezza antisismica;
- eliminazione delle barriere architettoniche;
- restauro e risanamento conservativo;
- realizzazione di piscine termali (solo per gli stabilimenti termali);
- digitalizzazione;
- manutenzione e ristrutturazione edilizia straordinaria incluso acquisto e rinnovo di arredi.
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Il tutto a favore delle seguenti strutture turistiche: hotel, agriturismi, stabilimenti balneari e termali, strutture ricettive a finalità turistica. Si tratta nello specifico del Fondo Rotativo Imprese del Turismo – FRI-Tur – rientra nella Misura M1C3 Investimento 4.2.5 del PNRR. Il fondo è gestito da Invitalia con la partecipazione di Associazione Bancaria Italiana (ABI) e Cassa Depositi e Prestiti.
Il fondo è destinato a grandi opere di ristrutturazione che vanno da 500.000 a 10 milioni di euro. Il 50 per cento dei fondi è destinato al miglioramento energetico al fine di abbassare i consumi e inquinare di meno. Le modalità per ottenere il contributo sono due: rimborso immediato fino al 35 per cento della spesa sostenuta per le riqualificazioni previste; Prestito agevolato da Cassa depositi e prestiti al vantaggioso tasso dello 0,5 per cento per un periodo che va da quattro a ben 15 anni. I fondi vanno utilizzati entro il 31 dicembre 2025 e potranno portare tanto lavoro per imprese edili.