Per l’assistenza agli anziani è decisiva la figura del badante una figura che finalmente avrà l’accesso anticipato alla pensione
L’assistenza agli anziani è uno degli elementi fondamentali del welfare state italiano. E non potrebbe essere altrimenti. Gli italiani, secondo i dati del Censimento Generale del 2021, hanno una età media di 45 anni, contro una media generale di 41. Il secondo Paese più anziani tra quelli del G7
Ma non solo. Oltre il 23% della popolazione, circa 14 milioni di persone ha più di 65 anni. E la tendenza, con la denatalità che ormai attraversa copiosa il Paese da Bolzano a Palermo, ci segnala che le cose non miglioreranno.
Tutto questo ha un impatto su due architravi dello Stato Sociale. In primo luogo, come accennato, sull’assistenza alle persone anziane, persone che spesso hanno bisogno di supporto 24 ore su 24, supporto specialistico per di più.
In secondo luogo sul bilancio dell’INPS, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale l’istituto che eroga le pensioni. Anche siamo di fronte a dati complessi. Si stima che nel 2035 il rapporto tra lavoratori attivi e persone in quiescenza sarà di uno a uno. Va pertanto ripensata, forse da zero, la gestione di questi due elementi.
E vanno ripensate senza per questo mettere in difficoltà i lavoratori attualmente operativi, in particolare i badanti se preferite. Le persona che in maniera professionale si occupano di assistere ed accudire le persone anziane.
LEGGI ANCHE –> Fedez escluso da Sanremo, lui aveva accusato di truffa: arriva la risposta
E proprio a loro è rivolta una delle scelte più importanti prese dal Governo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in sede di varo della Manovra di Bilancio per l’anno 2023. Nello specifico nei commi che vanno dal 91 al 93 dell’articolo 1 della Legge 234 del 30 dicembre 2023 viene tracciato un percorso virtuoso.
LEGGI ANCHE –> Bando Servizio Civile scadenza 10 febbraio: come fare domanda
Il percorso virtuoso prevede che per tutto il 2023 tutta una serie di categorie di lavoratori usuranti potranno aderire al concetto di APE Sociale. L’Ape Sociale, acronimo di anticipo pensionistico, permette ai lavoratori precoci e a quelli che fanno un lavoro particolarmente duro di andare in quiescenza a 63 anni.
La domanda per aderire all’Ape Sociale per l’anno 2023 va fatta entro il 30 novembre 2023, ovviamente rispondendo ai requisiti. Uno di questo è la tipologia del lavoro e tra questi rientra la figura del badante. Figura che cosi, qualora abbiamo maturato i diritti potranno andare in pensione in anticipo