Buone notizie per una particolare categoria di lavoratori, avranno diritto alla pensione anticipata in quanto operativi su una attività usurante. Tutti i dettagli
La prima manovra finanziaria varata dal Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta, in maniera meno drastica del previsto, sulla questione pensioni.
E’ duplice il motivo della scelta. Da un lato margini di intervento minimi nell’ambito della cifra complessiva di spesa. Dei 36 miliardi di euro complessivi ben 21 sono stati utilizzati per tamponare i danni dell’inflazione del volo del costo delle bollette.
Da un altro lato l’idea di fondo del Presidente del Consiglio, e del Ministro del Lavoro Calderone, e quella di aprire un tavolo di concertazione con le forze sociali per addivenire ad una riforma complessiva. Una riforma resa sempre più necessaria dal fatto che le previsioni di spesa prevedono che nel 2035 il rapporto tra pensionati e lavoratori attivi sia di uno a uno.
Nel frattempo, però, c’è la questione della deroga alla Legge Fornero, deroga andata in scadenza il 31 dicembre 2022 e tutta la vicenda dei lavoratori usuranti.
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E a tal proposito un codicillo della Legge di Bilancio passato quasi sotto silenzio arriva in aiuto a queste categorie di lavoratori. Nello specifico parliamo dei commi dal 91 al 93 dell’articolo 1 della legge numero 234 del 30 dicembre 2021. Ecco come funziona.
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Il primo passo è legato alla questione APE Sociale. APE che sta per Anticipo Pensionistico e nello specifico un prestito erogato per favorire la quiescenza a 63 anni per i lavoratori con almeno 20 anni di contributi appartenenti alle categorie usuranti.
L’Ape partito in via sperimentale nel periodo 2017-2019 era stato prorogato al 2022 e con la Manovra finanziaria arriva al 31 dicembre 2023. Questo per venire incontro essenzialmente a due categorie di lavoratori: gli insegnanti della scuola dell’infanzia e i maestri della primaria. Lavoratori che quindi potranno andare in pensione in anticipo fino alle fine dell’anno in corso.
Da segnalare però, che relativamente al comparto Scuola della Pubblica Amministrazione, resteranno esclusi dalla misura presente nelle Legge di Bilancio tutti i docenti delle scuole secondarie. Siano esse di primo o di secondo grado