Bollette Gas, finalmente è possibile tirare un sospiro di sollievo dopo i timori che le tariffe ci impoverissero
Meno 40% sulla tariffa del gas a gennaio si traduce in un risparmio di circa 845 a famiglia su base annua. Così il Codacons commenta la dichiarazione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a seguito della diffusione dei dati ufficiali sulle conseguenze per le tasche degli italiani.
“A dicembre le tariffe del gas stabilite da Arera per il mercato tutelato sono salite a 150,95 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse”, dice l’associazione dei consumatori. Un eventuale abbattimento dei 40% porterebbe la quota di gennaio a 90,57 centesimi di euro al metro cubo. Le tariffe del mercato tutelato, a dicembre, erano a 150,95 centesimi di euro.
In caso di conferma di questi numeri, considerando i costi di una famiglia tipo passerebbe dagli attuali 2.113 euro annui a 1.268 euro. Un risparmio dunque di circa 845 euro.
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Per avere certezza dei dati bisognerà aspettare i primi giorni di febbraio quando l’Arera renderà noto i numeri. Solo in questo modo, ricorda il Codacons, si potrà “conoscere la reale entità dei cali tariffari del gas e capire come la riduzione delle quotazioni sui mercati si rifletterà sulle bollette”.
Sono due gli effetti negativi che pesano maggiormente a causa del gas. Da un lato di riduce il potere d’acquisto dei cittadini e dall’altro aumenta il costo di produzione per l’impresa. Soprattutto nel periodo invernale i consumi sono molto più alti. Non solo sulla produzione ma anche sulla distribuzione. Insomma, è tutta la filiera che ne risente.
La produzione agricola in Italia, così come quella alimentare, costa circa l’11% dei consumi industriali per una spesa totale di circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio. Sono numeri di un’analisi dell’Enea.
Guardando più da vicino il prezzo del gas, a dicembre in media era di 117 euro al Megawattora. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, in un’intervista a Il Messaggero, ha affermato che è ipotizzabile “una riduzione delle tariffe regolate da parte dell’Arera del 34-35%”.
I consumatori non hanno più il panico che avevano all’inizio dell’autunno quando si pensava che forse neanche le scorte sarebbero state sufficienti. Le temperature sono state miti ma ci sono anche altre ragioni.
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Va infatti considerato il lavoro svolto dalle centrali nucleari francesi che erano state ferme dopo un periodo di manutenzione e la costruzione di tre nuovi rigassificatori in Germania.