Il bonus da 100 euro in busta paga è il cosiddetto ex bonus Renzi da 80 euro, sostituito dal primo luglio 2020 con un nuovo trattamento.
Con la Legge di Bilancio 2023 il governo ha varato nuove manovre, così come ne ha confermate delle vecchie o abolite delle altre. Tra i trattamenti che non hanno subito modifiche sotto il governo guidato da Giorgia Meloni troviamo ad esempio l’ex bonus Renzi da 80 euro. Che nel luglio 2020 è stato sostituito da un nuovo trattamento da 100 euro mensili.
Ad oggi, dunque, tale bonus rimane, dopo una serie di modifiche relative non solo alla cifra percepita dal lavoratore, ma anche ai suoi requisiti reddituali. Inizialmente esso spettava infatti ai lavoratori con reddito complessivo inferiore a 28mila euro. In seguito la Legge di Bilancio 2022 aveva ridotto il reddito a 15mila euro. E nel 2023 i requisiti non sono stati modificati, rispetto a quelli dello scorso anno.
In tal senso, dunque, è bene che il lavoratore faccia attenzione a eventuali altri redditi percepiti, che potrebbero portarlo a superare il tetto massimo. In quel caso, infatti, il lavoratore si ritroverebbe poi a dover restituire 1.200 euro, derivanti dalla somma dei 100 euro per le 12 mensilità. Il consiglio per loro è dunque quello di comunicare alla propria azienda di non erogare il beneficio. In questo modo si eviterà il rischio di doverlo restituire.
Chi avesse dei dubbi sul proprio reddito potrà comunque accedere al beneficio in sede di dichiarazione del 730. Se a quel punto il lavoratore dovesse rendersi conto di aver rispettato il limite reddituale potrà richiedere l’ex bonus Renzi sul 730 e ottenere il beneficio in questione. Chiunque volesse verificare se in busta paga c’è l’ex bonus Renzi potrà controllare la voce “Bonus D.L. 03/2020”.
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Tale beneficio economico, erogato su base mensile, va a sommarsi ai bonus una tantum previsti dal governo tramite il Decreto Aiuti, ormai giunto alla sua versione quater. Alcuni esempi sono il bonus benzina per i lavoratori dipendenti, da poco prorogato a tutto il 2023. Oppure il bonus da 200 euro per i lavoratori autonomi, da poco revisionato dal Ministero del Lavoro e destinato ora anche a coloro che non sono in possesso di Partita Iva.