Pensione anticipata, perché presto dovremo rinunciarci

Il sistema pensionistico italiano è in crisi, gli esperti si preoccupano in particolare di pensione anticipata e assistenzialismo sfrenato.

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(Adobe – bonificobancario.it)

Come funziona il sistema pensionistico in Italia? Quali sono i suoi punti di forza e quelli di crisi? La questione del pensionamento è una delle più problematiche nel nostro Paese: molto spesso si tentano riforme in materia, ma altrettanto spesso il sistema rischia di finire in crisi. Negli ultimi anni, inoltre, le forme di assistenzialismo hanno subito un incremento consistente, andando a pesare sulle casse dello Stato per 141 miliardi di euro.

Stando a quanto sostiene Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali ed esperto di pensioni, in Italia abbiamo fondamentalmente un problema di sostenibilità finanziaria, quando si parla di pensioni. Il sistema a oggi è ancora sostenibile e lo sarà forse per i prossimi 10 – 15 anni, a patto però che si introducano alcune riforme necessarie, ha affermato Brambilla.

La pensione anticipata sta affossando il nostro Paese?

Sempre secondo lo stesso, si deve agire sul sistema pensionistico in 4 direzioni:

  • alzare l’età pensionabile, a oggi una delle più basse d’Europa nonostante un’aspettativa di vita tra le più alte al mondo.
  • Favorire l’invecchiamento attivo, cioè una permanenza adeguata delle fasce più anziane sui posti di lavoro.
  • Agire e informare sulla prevenzione, al fine di progettare e ottenere una vecchiaia in salute.
  • Attuare politiche del lavoro e formazione professionale per i lavoratori.

Inoltre vi è il problema delle pensioni anticipate, che stando a Brambilla è uno degli elementi più problematici del sistema e che andrebbero abolite. Con le pensioni anticipate, sostiene, così come con sussidi, bonus e decontribuzione, non si fa altro che andare a pesare sulle tasche delle fasce più giovani e delle generazioni future.

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Al posto di indirizzare la quasi totalità della spesa pubblica verso sussidi e assistenzialismo a pioggia, servirebbe, invece, una seria revisione della propria organizzazione del lavoro e dei propri modelli produttivi“, ha aggiunto il presidente di Itinerari Previdenziali. Così facendo si è nettamente schierato contro i piani pensionistici dei governi e i circa 5 milioni di pensioni assistenziali INPS e INAIL.

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