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Fisco e Tasse

Rottamazione cartelle, il no che può compromettere tutto

Pubblicato da
Martina Di Paolantonio

Chi sperava nella rottamazione delle cartelle esattoriali relative alla tassa IMU rischia di ricevere una brutta notizia in questi Comuni.

(Adobe – bonificobancario.it)

Con la nuova manovra di bilancio il governo guidato da Giorgia Meloni ha confermato la cosiddetta rottamazione quater. Con questa manovra tutte le cartelle esattoriali relative al periodo 2000 – 2015 e di valore inferiore a 1.000 euro potranno essere rottamate. Per accedere a tale agevolazione bisognerà inoltrare la propria domanda direttamente all’Agenzia delle Entrate entro il 30 aprile.

Il fisco provvederà poi a comunicare al debitore l’esito della sua richiesta, che potrà risultare in una sanatoria oppure nell’obbligo di saldare il proprio debito. Delle cifre rottamabili fanno parte anche alcune sanzioni, ad esempio multe o moratorie relative a tasse comunali o regionali. Il problema, però, è che proprio per quanto riguarda queste ultime la Legge conferisce discrezionalità decisionale a Comuni e Regioni. Cosa significa?

Rottamazione cartelle: non tutti i Comuni sono disposti ad ammetterla

La conseguenza pratica di questa discrezionalità non risulta in altro che nella possibilità per ogni Comune e Regione di decidere se annullare o meno i debiti di un dato cittadino. In alcuni casi le città hanno detto no! In particolare rispetto alla tassa IMU, Milano, Roma, Bologna e Firenze, Piacenza, Verona e Bari non ammetteranno rottamazioni.

Si tratterebbe in sostanza di ridurre servizi alle persone per 60 milioni l’anno per cinque anni, servizi come l’assistenza ai disabili, il trasporto pubblico, gli asili nido”, ha ad esempio spiegato il sindaco Roberto Gualtieri, sindaco di Roma.

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Napoli e Torino, invece, non hanno ancora preso una decisione. Mentre i Comuni di Acerra, Arezzo, Lecce, Pistoia e Lucca hanno accettato di ammettere la sanatoria. Anche in caso di adesione dell’amministrazione, comunque, va tenuto conto che il debito iniziale andrà saldato. Ma senza la necessità di pagare anche le quote relative a sanzioni o interessi.

Tutti i comuni dovranno decidere se ammettere o meno il condono delle cartelle esattoriali entro il 31 gennaio (data che ha suscitato non poche proteste da parte delle giunte, in quanto troppo ravvicinata), tramite apposita delibera. Per le cartelle IMU e TARI emesse fra il 2010 e il 2015, in mancanza di delibera comunale si applicherà comunque lo stralcio di sanzioni e interessi.

Martina Di Paolantonio

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