La Legge di Bilancio ha introdotto la possibilità di accedere alla rottamazione cartelle, in alcuni casi ciò può evitare il pignoramento!
Quando si è in debito con il fisco la situazione può degenerare facilmente. Tanto che in alcuni casi si arriva al pignoramento presso terzi dei propri beni. Alcuni esempi di ciò sono lo stipendio, il conto corrente o cose materiali del debitore che si trovano presso terzi o gestite da terzi, come nel caso dell’istituto di credito a cui il conto corrente si riferisce.
Con la nuova manovra di bilancio varata a fine 2022 e relativa al 2023 e anni seguenti, però, il governo ha introdotto un’agevolazione fiscale piuttosto consistente che potrebbe andare a evitare o bloccare il processo di pignoramento in corso. Si tratta della rottamazione quater, che ci dà la possibilità di sanare tutte le cartelle esattoriali relative al periodo 2000 – 2015 e di valore inferiore o uguale a 1.000 euro.
Oltre a questi requisiti da rispettare, la Legge di Bilancio si esprime anche in materia di rateizzazione del debito. Facendo domanda all’Agenzia delle Entrate tramite il loro stesso sito, si potrà chiedere un piano di rateizzazione del proprio debito. L’AdE proporrà al debitore un piano di pagamento in un massimo di 18 rate, da distribuire in 4 anni e fino al 2027.
A tal proposito bisogna considerare che con il pagamento dell’unica rata o della prima rata con le quali il contribuente ha scelto di effettuare il pagamento, tali procedure di pignoramento saranno considerate automaticamente estinte. L’Agenzia delle Entrate, dunque, non preleverà più una parte dello stipendio accreditato sul proprio conto corrente per sanare il debito.
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Quando si fa domanda di rateizzazione tramite rottamazione quater, inoltre, si innescano una serie di conseguenze. In particolare:
La rottamazione delle cartelle, dunque, offre la possibilità di sanare il proprio debito con l’Agenzia delle Entrate, senza rischiare ulteriori pignoramenti.