Dal cedolino del mese di febbraio sarà pienamente operativa la rivalutazione della pensione prevista dalla Manovra finanziaria.
Buoni notizie per i pensionati italiani, o almeno per la maggior parte di chi è titolare di un assegno dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale legato alla quiescenza o all’invalidità.
Con l’assegno in pagamento il 1 febbraio 2023 sarà pienamente operativa la rivalutazione del 7,3% degli importi. La rivalutazione è in realtà un adeguamento al costo della vita drammaticamente aumentato con il ritorno dell’inflazione.
L’inflazione è un meccanismo macroeconomico per cui si ha un aumento complessivo dei prezzi dei prodotti al consumo. L’inflazione nel 2022 ha chiuso con il dato di poco inferiore al 12%. Ma la media annuale della sua incidenza è stata del 7,3%
Pensione, ecco le voci del cedolino a cui fare attenzione
Per questo motivo il Governo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella manovra finanziaria per il 2023 ha inserito la norma che prevede, appunto, l’adeguamento degli assegni del 7,3%.
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Questo fattore spinge tutti i titolari a fare particolare attenzione al proprio cedolino e alle singole voci, spesso lette distrattamente. Questo mese non accadrà di sicuro. Ecco quindi un piccolo vademecum per capire le singole voci.
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Partiamo anzitutto da dove reperire il cedolino. E’ sufficiente andare nella sezione dedicata del sito INPS, a cui si accede tramite SPID o CIE, e si è di fronte ad una tendina che evidenzia gli anni ed i mesi.
Una volta cliccato sullo specifico mese si apre il pdf con il cedolino. Le voci di cedolino sono in primo luogo la pensione lorda e la pensione netta. Successivamente troviamo la Quota non cumulabile con altri redditi. Una voce particolare è quella che si chiama contributo ONPI acronimo di Opera nazionale pensionati italiani ed è di un centesimo di euro.
La voce successiva è quella di eventuali iscrizioni ai sindacati e la relativa trattenuta. La sesta voce è invece quella dell’Importo da versare per l’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Importo che ovviamente a varia a secondo del livello di pensione e dello scaglione relativo.
La penultima voce è l’eventuale detrazione da lavoro – Articolo 13 del T.U.I.R., acronimo di Testo Unico delle Imposte sui Redditi, ovviamente la versione 2022.
L’ultima voce è invece quella tanto attesa e tanto sospirata, l’importo netto del pagamento, la cifra che effettivamente arriva sul nostro Conto Corrente Banco Posta o di qualunque altra banca con cui abbiamo aperto il rapporto fiduciario.