Tra le nuove manovre introdotte dal governo vi è anche quella della rottamazione delle cartelle esattoriali, ma per avervi accesso bisogna rispettare una scadenza!
La manovra di bilancio del nuovo governo sta procedendo con qualche intoppo, soprattutto a causa delle modifiche che è stato necessario apportarvi per poterla approvare entro la fine del 2022. Nonostante i vari cambiamenti una cosa è certa: il governo Meloni ha varato la rottamazione delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro. Agevolazione che potrà comprendere anche altre forme di sanzioni o debiti con il fisco.
La cosiddetta rottamazione delle cartelle quater prevede l’applicazione esclusivamente su debiti datati tra il 2000 e il 2015. Essi verranno risolti in automatico entro il 31 marzo 2023. Nel caso dei debiti a base territoriale, invece, come ad esempio bolli auto non pagati o multe non pagate, la sanatoria si applicherà solo su more o interessi. Mentre per quanto riguarda l’intero importo del debito la decisione spetterà ai singoli enti competenti territoriali.
Rottamazione cartelle: quali sono le date di scadenza per accedere all’agevolazione?
Ma cosa succede con i debiti di valore superiore a 1.000 euro e relativi a periodi successivi al 2015? In questi casi bisognerà attendere il 30 aprile 2023, data in cui è fissata la scadenza per la domanda di sanatoria relativa ai debiti sopra citati. L’Agenzia delle Entrate pubblicherà a breve le varie modalità di partecipazione alla sanatoria.
Oltre a ciò bisogna anche segnalare la data del 31 luglio 2023. Entro questo termine, infatti, sarà possibile pagare i propri debiti con il fisco senza incorrere in multe o sovraprezzi. Inoltre sarà possibile chiedere una rateizzazione per il pagamento di quanto dovuto all’Agenzia delle Entrate, per un massimo di 18 rate.
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Nel momento in cui si richiede la rateizzazione dei propri debiti bisogna però seguire alcune regole. La prima e la seconda rata, da versare rispettivamente entro il 31 luglio e il 30 novembre 2023, devono riuscire a coprire il 10% dell’importo totale e su queste verrà applicato un tasso di interesse annuo del 2%.
Si segnala infine che la differenza tra rottamazione e rateizzazione è la seguente: nel primo caso si ha diritto a un annullamento del proprio debito con il fisco, nel secondo si potrà invece sanarlo pagandolo a rate per un massimo di 18 mensilità.