Il governo cerca di allungare i tempi della manovra di bilancio approvata in fretta a fine dicembre e per farlo sfrutta il decreto milleproroghe.
Quando si parla di decreto milleproroghe si fa riferimento all’uso che il governo fa di questo strumento legislativo per poter prendere tempo su obiettivi e scadenze fallite dalle singole amministrazioni in corso d’anno. E nel caso dell’ultima manovra di bilancio, in effetti, di tempo c’è un grande bisogno, vista la fretta con cui questa è stata approvata a dicembre nonostante necessitasse ancora di modifiche.
In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo sono moltissimi gli aspetti della vita delle famiglie da prendere in considerazione. Per porre un freno al caro-bollette e all’aumento generale del costo della vita, ad esempio, il governo sta varando una serie di misure economiche che però richiedono continui emendamenti e modifiche (si parla di 1.200 emendamenti di cui solo 250 andranno al voto). Molto spesso si tratta di indennizzi sotto forma di bonus, oppure di misure che interessano categorie specifiche di lavoratori come ad esempio quelli balneari.
Il bonus psicologo è una delle questioni che stanno più a cuore in parlamento. Il suo scopo è quello di diffondere consapevolezza rispetto all’importanza del benessere psicologico. Fornendo dunque supporto terapeutico a tutti coloro che potrebbero averne bisogno. Per venire incontro a questa esigenza le proposte sono state due: stanziare più fondi per il bonus psicologo, richiesto da più di 400mila persone. E istituire un servizio efficiente di psicologia scolastica, soprattutto a tutela dei giovani.
Vi è poi la questione di Opzione Donna, pensata per permettere alle donne con più o meno figli di beneficiare della pensione anticipata. La manovra era stata bloccata in quanto troppo dispendiosa, ma a riprendere in mano la questione stavolta è stato il Partito Democratico.
LEGGI ANCHE -> Lavora con Poste Italiane: domande entro il 29 gennaio
LEGGI ANCHE -> C’è un nuovo modo per prenotare la fila alle Poste
Infine la questione balneare in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali. A occuparsi della materia è soprattutto la Destra. Da Fratelli d’Italia a Forza Italia, passando anche per la Lega, la questione sembra essere destinata a finire nella mani del ministro leghista delle Infrastrutture Matteo Salvini. Proprio quest’ultimo dovrebbe intestarsi la titolarità del tema.