Altro che abolito: cosa vogliono fare con il Reddito di Cittadinanza

Il 2024 dovrebbe decretare la fine del Reddito di Cittadinanza, ma secondo alcune proposte in campo potrebbe cambiare tutto in senso opposto. Ecco come

Reddito di Cittadinanza
Reddito di Cittadinanza (Foto AdobeStock – bonificobancario.it)

Uno dei primi atti di politica economica del Governo guidato dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stato quello di scrivere, discutere e varare la Manovra Finanziaria per l’anno 2023. Parliamo della Legge di Bilancio, la legge fondamentale per lo svolgimento dell’Attività Pubblica del Paese.

Una legge dal valore complessivo di 35 miliardi di euro che ha aperto discussioni di vario genere. In particolare una delle tematiche su cui, più di tutte la altre, le forze politiche, in campagna elettorale, si sono divise. Parliamo nello specifico del Reddito di Cittadinanza. La misura simbolo e bandiera della stagione del Governo a guida Movimento 5 Stelle e fortemente osteggiata dall’attuale maggioranza.

Reddito di Cittadinanza, la ricetta dell’ex Ministro Damiano

Il Reddito di Cittadinanza, cosi come la pensione di cittadinanza, è una misura varata nel 2019 dal Governo guidato da Giuseppe Conte. Il cosiddetto Governo Gialloverde sostenuto dalla Lega di Matteo Salvini.

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In questi tre anni è stato erogato a circa 1.500.000 di nuclei familiari per un coinvolgimento complessivo di oltre tre milioni di persone. Il reddito medio è di 582 euro. Ma, come detto, dal 2024 il Reddito verrà abolito.

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Il Governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di eliminare l’istituto per sostituirlo con strumenti ancora allo studio. Per il 2023 il reddito verrà comunque erogato in forma minore, solo otto mensilità, legato a corsi di formazione obbligatori e, soprattutto, verrà considerato decaduto con tutta una serie di eventi.

Morale della favola dal 2024 chi percepisce il Reddito di Cittadinanza dovrà risolvere in maniera diversa i propri bisogni economici. Ma c’è anche chi invece di abolire l’RDC rilancia, anzi raddoppia.

E’ il caso dell’ex Ministro del lavoro del secondo Governo Prodi, quello in carica dal 2006 al 2008, Cesare Damiano. Damiano, non più parlamentare dal 2018, in una recente intervista ha fatto due proposte concrete per il dibattito congressuale del Partito Democratico.

La prima è quella di non abolire il Reddito di Cittadinanza ma bensì di renderlo più corposo agganciandolo con un meccanismo automatico di indicizzazione all’aumento dell’inflazione. Una proposta che farà discutere e che promette di dividere in maniera netta tanto i colleghi di partito quanto gli avversari

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