Bonus Animali domestici, il partito attacca l’esecutivo per una decisione che va a toccare direttamente le tasche di tante famiglie
“Nemici degli animali e delle famiglie”. Parole dure contro il governo Meloni da parte di Gabriella Caramanica segretaria nazionale del partito Rivoluzione Ecologista Animalista. In una nota l’organizzazione si è scagliata contro l’esecutivo guidato da Fratelli d’Italia accusandolo di aver tradito quanto detto in campagna elettorale.
“Il nuovo anno non si apre per nulla bene sul fronte dei diritti animali”, si apre così la nota diffusa alla stampa. Ma cosa ha scatenato la furia del partito?
È stata bocciata la proposta di rinnovare anche per quest’anno il Bonus animali domestici. Il governo ha “gettato la maschera”, accusano, mostrandosi di essere contrario non solo agli animali ma anche alle famiglie che con l’agevolazione avevano un grande aiuto economico così complicato.
LEGGI ANCHE: Bonus caregiver familiare: chi ne ha diritto forse non lo sa
Il mancato rinnovo viene considerata un’occasione persa “per fare del bene alla nostra comunità, preferendo fare cassa sulla pelle dei nostri amici a quattro zampe”.
Cosa prevedeva il Bonus? Era davvero un ottimo aiuto per chi ha animali in casa. Vi rientravano tutte le spese veterinarie sostenute in determinate condizioni.
Riguardava le cure mediche veterinarie, i medicinali prescritti dal veterinario, gli interventi avvenute presso la cliniche veterinarie specializzate ma anche le semplici analisi di laboratorio.
Pagano in modo tracciabile era possibile sfruttare la detrazione pari al 19% della spessa sostenuta per un limite massimo di 550 euro.
Non tutti però potevano ottenere il bonus perché poteva essere chiesto solo per determinati animali e condizioni. Riguardava infatti i domestici detenuti per compagnia o legalmente perché destinati alla pratica sportiva.
La validità della detrazione era presente in caso di franchigia di 129,11 euro.
Nessun limite all’Isee, bastava dunque essere in regola con tutta la documentazione riguardante l’animale. Ad esempio l’iscrizione all’anagrafe canina, microchip o fattura d’acquisto.
LEGGI ANCHE: Famiglie in difficoltà: al via le domande per il bonus spesa
Il mancato rinnovo dell’agevolazione è davvero una brutta notizia per le famiglie che curano i propri animali come se fossero veri e propri figli biologici.